È dedicata agli “Ambienti: digitali, ecologici, sociali” l’edizione 2021 di Modena Smart Life, il festival della cultura digitale che si svolge tra giovedì 23 e domenica 26 settembre con 59 appuntamenti e oltre un centinaio di relatori, in gran parte in presenza o con formula ibrida (www.modenasmartlife.it). Il tema scelto consentirà una riflessione, anche alla luce dell’esperienza vissuta con la pandemia, sulle diverse realtà in cui si sviluppano oggi le esistenze individuali e collettive, su di una società caratterizzata da dinamiche, flussi e relazioni con sempre maggiore intensità e dove le persone vivono contemporaneamente in più ambienti, appunto, digitali, ecologici e sociali
Sono argomenti che saranno affrontati già nell’incontro inaugurale di giovedì 23 settembre (ore 17.30, Chiesa di San Carlo) quando, dopo i saluti istituzionali, verrà presentato il progetto multimediale “Eartphonia”, con un dialogo tra il presidente della Fondazione San Carlo Giuliano Albarani e il fondatore dei Subsonica Max Casacci
Nei giorni successivi gli appuntamenti affronteranno le diverse questioni che attraversano i rapporti tra ecologia, digitalizzazione e socialità. A uno sguardo sugli scenari prossimi venturi – a cavallo fra transizione ecologica, innovazione digitale e benessere sociale – saranno dedicate, per esempio, le conferenze “Dopo la globalizzazione. Proposte per un mondo nuovo” del sociologo Paolo Perulli (venerdì alle 17.30), “Frate Sole e Sora Luna” del vescovo e vice presidente della Cei Erio Castellucci (sabato alle 21) e “Sostenibilità. Una rivoluzione su consumi, povertà e disuguaglianze” dell’economista Andrea Segrè (domenica alle 17).
Il programma della manifestazione, ormai alla sesta edizione, è stato presentato in una conferenza stampa dal sindaco Gian Carlo Muzzarelli, con l’assessora alla Smart city Ludovica Carla Ferrari, e dai rappresentanti degli altri cinque enti promotori insieme al Comune: oltre ad Albarani, per la Fondazione San Carlo anche il direttore Carlo Altini; per l’Università di Modena e Reggio Emilia, il prorettore Gianluca Marchi; per la Fondazione di Modena, Grazia Ghermandi; per Democenter, il presidente Roberto Zani; per la Camera di commercio il presidente Giuseppe Molinari e il direttore generale Stefano Bellei.
Il festival si svolge con la collaborazione di Forum PA, il sostegno di BPER Banca e WINDTRE e la sponsorizzazione di numerose imprese, attive sul territorio in svariati ambiti legati a innovation technology, digitale, formazione e sostenibilità, che saranno protagoniste di appuntamenti nell’ambito della programmazione come lo saranno anche i media partner: l’emittente Trc e il quotidiano Domani. Alcuni degli appuntamenti sono stati inoltre realizzati in collaborazione con la Società Editrice Il Mulino di Bologna.
Oltre alla Fondazione Collegio San Carlo, sono diversi i luoghi della città coinvolti nelle iniziative, tra i quali Ago Modena Fabbriche Culturali, il Diurno di piazza Mazzini, FEM – Future Education Modena, Laboratorio Aperto. A Memo, il Multicentro educativo Sergio Neri saranno ospitate, in collaborazione con la Palestra Digitale Makeitmodena, attività legate al mondo delle scuole e alle loro esperienze di innovazione. Presso Spazio F, inoltre, sarà allestita la media room del Festival, animata da una diretta radio non-stop realizzata da “Radio FSC”, la radio degli studenti del Collegio San Carlo, in collaborazione con Unimore, dirette video a cura di Forum PA, interviste e altri appuntamenti speciali.
ISTITUZIONI MOTORI DEL CAMBIAMENTO
Il festival della cultura digitale si propone una riflessione sull’intreccio e sulle relazioni tra diversi ambienti, oggi tra loro sempre più interconnessi, presentando anche esperienze concrete di innovazione in vari campi di azione, spesso governate dagli enti locali: dalla Pubblica amministrazione alla formazione, dalla sostenibilità ambientale all’industria, fino al territorio urbano e alla produzione culturale. Per i promotori, infatti, solo mettendo in stretta correlazione questi tre aspetti – naturale, sociale, digitale – potremo creare ambienti di vita più accoglienti e confortevoli, fondati sulla compresenza di reti “fisiche” e reti tecnologiche.
Il ruolo della pubblica amministrazione nella gestione della transizione ecologica e digitale sarà al centro di alcuni appuntamenti organizzati da Unimore (relativi a telemedicina, pratiche di cura, ambiente e salute) e non manca uno sguardo alla dimensione internazionale con l’incontro sul “Nuovo (dis)ordine mondiale digitale: un mondo più piccolo, un mondo più pericoloso?” (venerdì alle 14.30) nel quale intervengono Federico Petroni (Limes), Michele Colajanni (Università di Bologna), Luca Zorloni (Wired), Alfredo Peri (Presidente di Lepida ScpA), Armando Sternieri (Ceo Energee3). L’appuntamento, introdotto dal presidente dell’Ordine dei giornalisti dell’Emilia-Romagna Giovanni Rossi fa parte dei seminari di formazione per i giornalisti.
Alle “Conseguenze politiche del nuovo mercato degli algoritmi” (venerdì, ore 16), inoltre, è dedicato l’appuntamento con il direttore del Domani Stefano Feltri e il giornalista Andrea Daniele Signorelli, mentre l’economista Alfredo Roma si occuperà di “Recovery plan, quel che serve per rendere l’Italia davvero smart” (sabato, ore 11.30) e la giurista Vitalba Azzolini, insieme all’economista Giorgio Ardeni, di una “Transizione ecologica che può essere solo radicale. E digitale” (sabato alle 16).
Anche sul tema della rigenerazione urbana si concentreranno diverse iniziative, attraverso la presentazione di esperienze e progetti legati a mobilità sostenibile, riqualificazione ambientale, residenzialità e nuove opportunità dell’abitare smart e sostenibili. Alle “Sfide e opportunità del Pnrr per città smart e sostenibili” è dedicato un talk proposto da WINDTRE (venerdì, ore 11.30), al quale parteciperanno anche l’assessora della Regione Emilia-Romagna Paola Salomoni (Scuola, Università, Ricerca, Agenda digitale) e Roberto Basso, direttore External Affairs & Sustainability dell’azienda di tlc. Verranno illustrate le nuove possibilità messe a disposizione dal recovery fund per le realtà territoriali, anche attraverso l’esempio del progetto 5GMeta che utilizza i dati acquisiti dalle auto per favorire lo sviluppo di prodotti e servizi innovativi in ambito automotive. WINDTRE, inoltre, attraverso il corner interattivo “Smart City& Smart Life Experience” consentirà di svolgere un’esperienza nel mondo dell’Iot e dei Big Data con demo dedicate, ideate per le aziende, la Pubblica amministrazione e i cittadini.
La riflessione sugli orizzonti del lavoro, sulle trasformazioni degli ambienti aziendali, sulle pratiche di consumo e sugli sviluppi della produzione industriale (manifattura, fashion e molto altro) sarà al centro di appuntamenti promossi da enti e associazioni del territorio quali Democenter, Confindustria Emilia, Cna Modena, Confesercenti Modena, Comitato unitario permanente degli Ordini e dei Collegi professionali della provincia di Modena.
A SCUOLA IL LABORATORIO DEL FUTURO
Il tema della didattica on line sarà al centro del dibattito “Lezioni dalla pandemia”, organizzato da Unimore (venerdì, ore 9.30), e sarà affrontato anche dalla psicologa e psicoterapeuta Barbara Volpi nella conferenza su “La scuola al tempo del digitale” (sabato, ore 10), organizzata dalla Fondazione San Carlo e dal Mulino. Molte iniziative sul tema della formazione saranno curate anche dalla Fondazione San Carlo, dedicate alla filosofia con i bambini, e da Future Education Modena che presenterà il proprio curricolo per l’innovazione, co-progettato con le scuole di Comune e Provincia (dedicato a temi di frontiera come Data Science, Computational design, Game-Based Learning), e Urban Green Challenge, percorso sperimentale a livello nazionale di mappatura collaborativa e digitale del verde urbano. Una serie plurale di iniziative sarà promossa all’interno di “Modena Smart School”, dove Memo e palestra digitale Makeitmodena presentano esperienze e progetti sui temi del digitale delle scuole superiori e degli istituti comprensivi. Si occupa inoltre di cyberbullismo l’appuntamento con docenti e studenti al My Net Garage (sabato, ore 18), un tema che ritorna anche negli appuntamenti su “Zanshin tech: la prima arte marziale digitale”.
Al San Filippo Neri si discute di “Ambienti digitali per ragazze Steam” (venerdì, ore 17), cioè su come caratterizzare i contesti educativi per avvicinare bambine e ragazze alle discipline scientifiche (Scienze, Tecnologia, Ingegneria, Arti e Matematica) e coltivarne i talenti contro gli stereotipi di genere. Mentre “Educare alle differenze per promuovere la cittadinanza di genere” è il tema di un confronto su relazioni e apprendimento nell’era del digitale” (giovedì, ore 11).
Alle residenze universitarie “tra digitalizzazione, transizione ecologica e socialità” (sabato, ore 15) è dedicato il talk con rappresentanti dell’Università di Roma Tre: Antonio Magarò, Laura Calcagnini e Fabrizio Finucci.
“Modena Capitale del buon gioco” è il titolo dell’appuntamento (venerdì, ore 10) dedicato alla presentazione della collaborazione tra Comune, Unimore e Game Science Research Center per coordinare, diffondere, valorizzare e sviluppare azioni ed esperienze basate sul gioco, favorendo le innovazioni didattiche, di studio e ricerca, di formazione e sperimentazione, oltre che di prevenzione.
I NUOVI LINGUAGGI DI ARTE E CULTURA
Dopo la performance audio-visiva “Earthphonia” di Max Casacci, nell’appuntamento inaugurale del festival, il programma culturale prosegue con la presentazione del “Digitale Atelier” al Laboratorio Aperto (venerdì, alle 17): un luogo di ricerca, innovazione e sperimentazione per la cultura, lo spettacolo e la creatività.
Al Centro Musica è in programma la performance audiovisiva “Forme composte” (venerdì, ore 21.30) con la partecipazione del chitarrista Christian Fennesz, del duo Ozmotic e del collettivo Forme Composte; negli spazi di Ago si svolge “Oikos” a cura di Marco Marzaioli e Mariagrazia Portera, con l’accompagnamento musicale di Luca Perciballi (sabato, ore 21) e sono diverse le mostre durante la manifestazione. Fondazione Modena Arti Visive propone “Virginia Zanetti. I just want to know who I am”, a cura di Chiara Dall’Olio (in collaborazione con: Traffic Gallery di Bergamo, ArtVerona – Level 0), mentre AD Consulting Group presenta la prima personale d’arte di Alvin, noto anche come cantante, regista e conduttore: “Officiart presenta Alvin Wayout MYndset”. Edera – Coworking and more, propone invece, la mostra “Relazioni” con opere di Luigina Turri realizzate con il recupero di materiali industriali.
L’Ordine degli architetti di Modena utilizza gli spazi del nuovo Diurno rifunzionalizzato in piazza Mazzini per un viaggio tra il reale e il virtuale nel progetto ideato dagli architetti Aldo Rossi e Gianni Braghieri per il Cimitero di Modena: “Digital eye. L’Architettura sospesa del Cimitero di Modena”. Inoltre, in Galleria Europa prosegue la mostra inaugurata con il Festivalfilosofia sulla libertà che riguarda l’Unione europea come “zona di libertà LGBTIQ”.
Ma, al di là dei singoli appuntamenti di carattere culturale, lo scopo del Festival – anche alla luce della pandemia e dei suoi effetti sulla vita associata – consiste nel sottolineare la centralità degli ambienti intesi come luoghi di riscoperta delle relazioni umane: si tratta, allora, di proporre una riflessione sull’importanza degli spazi culturali per lo sviluppo della socialità.
Nella foto, da sx: Carlo Altini (Fondazione San Carlo); il sindaco Muzzarelli; Grazia Ghermandi (Fondazione di Modena); Gianluca Marchi (Unimore); l’assessora Ferrari; Roberto Zani (Democenter) Giuliano Albarani (Fondazione San Carlo); Stefano Bellei (Camera di Commercio)