Domani sarà l’ultimo giorno per indagare, insieme ai tanti ospiti illustri, la libertà nelle sue varie forme, attraverso lezioni magistrali, mostre, conversazioni e spettacoli. Il festival si chiude domani, domenica 19 settembre, con grandi nomi: Chiara Saraceno, Enzo Bianchi, Umberto Galimberti, Massimo Recalcati, Catherine Malabou, Axel Honneth sono alcuni dei filosofi che saliranno sui palchi di Modena, Carpi e Sassuolo in occasione del festival. Ricco anche il programma di eventi collaterali: in calendario appuntamenti con il teatro, visite guidate, mostre e spettacoli. Tutto rigorosamente con prenotazione obbligatoria e adottando i protocolli e i dispositivi previsti dall’emergenza Covid-19, per garantire la massima sicurezza di pubblico e operatori.
Programma filosofico di domenica 19 settembre
Domenica mattina sono previste sei lezioni magistrali: Catherine Malabou affronterà in “Plasticità cerebrale” cercando di indagare le capacità creative e auto-scultoree del cervello umano, tra determinismo biologico e libertà di rinnovamento neuronale (Modena, Piazza Grande, ore 10.00) e successivamente Chiara Saraceno parlerà di “Welfare e genere, non solo una questione di donne”, una lectio sul ruolo che hanno i regimi e i sistemi di welfare quali produttori di modelli e modalità di cittadinanza differenti per lo sviluppo di spazi di libertà. (“Lectio Coop Alleanza 3.0”, Modena, Piazza Grande, ore 11.30).
Di disobbedienza necessaria parlerà Donatella Di Cesare (Carpi, Piazza Martiri, ore 10.00) mentre il professore Natalino Irti terrà una lezione si come la l’obbedienza possa in realtà essere per sua natura un esercizio di libertà (Carpi, Piazza Martiri, ore 11.30). A Sassuolo la professoressa Francesca Rigotti discuterà di liberalismo, partendo da una domanda “Liberalismo della paura o del coraggio? Judith Shklar, tra giustizia e libertà” (Sassuolo, Piazzale della Rosa, ore 10.00). Umberto Galimberti invece con la sua lezione “Illusione di libertà” si chiederà se può la credenza del libero arbitrio dipendere solo dal fatto che l’uomo non agisca per istinti codificati? (Sassuolo, Piazzale della Rosa, ore 11.30).
Si prosegue nel pomeriggio a Modena con Axel Honneth: lo studioso approfondirà il concetto di libertà sociale, cooperazione e azione collettiva (Modena, Piazza Grande, ore 16.00) mentre Simona Forti interverrà con la sua lezione “Anime anarchiche. Soggettività, libertà, potere” su come definire la nostra battaglia di ‘liberazione’ per diventare soggetti etici, tra presenza e assenza di arché, di un principio. (Modena, Piazza Grande, ore 17.30).
A Carpi nel pomeriggio la professoressa Nicla Vassallo illustrerà quali sono quelle costrizioni relative alla gabbia di appartenenza al genere donna in “La gabbia delle donne” (Carpi, Piazza Martiri, ore 16.00) e a seguire Enzo Bianchi con la sua lectio “Peccato” si interroga sulla possibilità del peccato di definirsi come dimensione che chiama alla responsabilità (Carpi, Piazza Martiri, ore 17.30).
Di scelta e libertà invece ne parlerà Roberta De Monticelli a Sassuolo. In particolare, la professoressa si interrogherà sul ruolo che possono avere alcuni esperimenti della neurobiologia e neuroscienze a confronto con la fenomenologia della decisione (Sassuolo, Piazzale della Rosa, ore 16.00), mentre Massimo Recalcati affronterà in “Fughe dalla libertà” le tentazioni autoritarie nella psicologia delle masse (Sassuolo, Piazzale della Rosa, ore 17.30).
Le lezioni continueranno anche la sera: a Modena Emanuele Coccia affronterà nella sua lezione “Oikeiosis. La casa come addomesticamento” (Modena, Piazza Grande, ore 21.00). Cosa hanno rappresentato e cosa continuano a rappresentare le città antagoniste di Sparta e Atene? Di questo ne parlerà Eva Cantarella in “Modelli di libertà. Atene e Sparta” (Carpi, Piazza Martiri, ore 21.00). A chiudere le lezioni del festival sarà Paolo di Paolo con “Libertà con desideri”, alla scoperta di come letteratura e arte hanno permesso di elaborare e immaginare la fuoriuscita dal trauma persona e collettivo delle esperienze pandemiche. (Sassuolo, Piazzale della Rosa, ore 21.00).
Se le lezioni magistrali sono le iniziative più seguite del festival, non sono da meno anche quelle collaterali, dalle performance ai concerti, dai reading agli spettacoli e mostre. Spazio alle visite guidate come “90 minuti di libertà” dove, attraverso un’esperienza a tappe per Modena, si racconterà il campionato italiano di calcio del 1944, tra bombardamenti e ricerca di normalità di un semplice campionato di calcio che ha rappresentato qualcosa di estremamente più complicato e profondo. (Appuntamento in Piazzale Sant’Agostino, ore 10.00, repliche ore 11.00 e 12.00). L’espressione della libertà, tra costrizioni mentali e fisiche sarà la protagonista del laboratorio “Pensieri e prigioni” a cura della Croce Rossa Italiana – Comitato di Modena, che porterà in scena un gioco educativo presso il Complesso San Filippo Neri, invitando a specchiarsi nell’Altro, a porsi domande su comportamenti alternativi, a fare scelte, a interrogarsi sulla responsabilità collettiva e personale nell’assenza di libertà di altri (Modena, a partire da 14 anni, durata complessiva circa 45 minuti, domani ore 10-13; 15-18.30). A Sassuolo invece il Parco Vistarino richiamerà lo speaker’s corner di Hyde Park di Londra e si popolerà di due piccoli palchi dai quali giovani dai 14 ai 20 anni potranno raccontarsi e dire liberamente quello che pensano, aderendo al progetto di teatro e performance “Young speaker’s corner. Angoli di libertà”, con gli attori professionisti della compagnia Enrico Lombardi/Quinta Parete (Sassuolo, Parco Vistarino, a cura di: Enrico Lombardi, domani ore 10.30-12.30).
Tra le mostre fruibili fino a domani anche quella di Andrea Chiesi in “La libertà delle erbacce” si misura con il ritorno delle piante pioniere nei luoghi abbandonati, come espressione di ribellione e di libertà della natura, che tende a sfuggire al controllo e alla coercizione (Modena, Complesso San Paolo).
In programma anche domani tante iniziative per bambini e ragazzi come “Tran(s)formazione, dal bruco alla farfalla”, dove i partecipanti saranno invitati a ragionare sulla mutevolezza della realtà (Modena, Palazzo dei Musei – Biblioteca Poletti, ore 16.00 e 17.30) per i ragazzi dai 10 ai 13 anni, oppure “Fiabe in libertà”, racconti per bambini dai 4 anni (Carpi, Teatro Comunale, ore 17.30), mentre a Sassuolo si ripercorrerà un classico senza tempo “Robinson Crusoe” per affrontare il tema della libertà, da 8 ai 12 anni (Sassuolo, Villa Giacobazzi, ore ??09:30; 11:30; 15:30; 17:30).
Domani sarà poi l’ultima occasione per assaggiare gli otto menu filosofici di questa ventesima edizione del festivalfilosofia, ricavati e creati legando il tema “libertà” ai piatti della tradizione gastronomica modenese, proseguendo il progetto di cucina filosofica nato da un’idea di Tullio Gregory. I piatti sono realizzati con prodotti tipici del territorio per valorizzare la tradizione modenese e vengono proposti da ristoranti ed enoteche (oltre 60) delle tre città del festival.
Il festival è promosso dal “Consorzio per il festivalfilosofia”, di cui sono soci i Comuni di Modena, Carpi e Sassuolo, la Fondazione Collegio San Carlo di Modena, la Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi e la Fondazione di Modena.