Fino al 31 dicembre gli esercizi di vicinato del settore alimentare e misto situati nell’area del centro storico di Modena, delimitata dalle mura cittadine, dovranno restare chiusi dalle ore 21 alle 5 del giorno successivo. Negli stessi orari resteranno chiusi nell’intera città gli esercizi che prevedono come unica modalità di vendita quella attuata tramite distributori automatici. Lo conferma l’ordinanza firmata dal sindaco Gian Carlo Muzzarelli, che, in seguito al decreto legge 105 del 2021 che prolunga lo stato d’emergenza fino alla fine del 2021, proroga il provvedimento comunale che individua “Ulteriori misure temporanee e urgenti volte al contenimento della pandemia da Covid-19”.

L’obiettivo è evitare che il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico dia luogo ad assembramenti in orario notturno soprattutto in centro storico, dove sono presenti alcuni tra gli spazi di aggregazione più frequentati della città. L’ordinanza, quindi, entrata in vigore lo scorso novembre e ora nuovamente prorogata dopo i rinnovi di fine gennaio e fine aprile, rafforza la prevenzione sul territorio, per evitare che il consumo di cibi e bevande nei pressi degli esercizi di vicinato, e ancor più dei distributori automatici dove manca anche il controllo del gestore, possa dar luogo ad assembramenti.

Controlli e verifiche della Polizia locale hanno permesso di riscontrare nel corso dei mesi, infatti, la presenza di alcune persone intente a consumare bevande alcoliche su luoghi pubblici, come piazze e spazi, soprattutto nelle vicinanze di negozi di vicinato dove è possibile rifornirsi con facilità, al punto che, talvolta, l’offerta di alcolici risulta predominante rispetto alla normale vocazione di un’attività che dovrebbe consistere nell’offerta di prodotti alimentari. Non mancano infatti le segnalazioni dei cittadini relative a comportamenti contrari alle disposizioni contro la diffusione della pandemia, che si verificano proprio nei pressi degli esercizi di vicinato.

Il mancato rispetto di quanto previsto dall’ordinanza, che resterà dunque in vigore fino al 31 dicembre, sarà punito con una sanzione amministrativa da 400 a 1.000 euro, a cui potrà essere applicata la sanzione accessoria della chiusura dell’esercizio o dell’attività da 5 a 30 giorni, mentre all’atto dell’accertamento della violazione potrà essere disposta la chiusura provvisoria da 5 giorni a 30 giorni.