Solido, denso, compatto: così ci appare il mondo, e crediamo di vivere in una realtà fatta di materia definita e invariabile. In realtà si tratta di un’illusione. Il mondo è granulare, meno solido e più contingente di come lo pensiamo per abitudine: lo mostra la teoria quantistica, ossia la più straordinaria rivoluzione scientifica dell’ultimo secolo.
Vale lo stesso per il mondo digitale, ed è proprio con una riflessione sull’essenza stessa della realtà digitale che prosegue il lavoro di indagine di AGO Modena Fabbriche Culturali relativo all’impatto delle tecnologie su cultura ed esperienza contemporanea.
Cos’è e come agisce l’intelligenza artificiale? Le macchine imitano il reale o lo comprendono? Come funzionano i computer quantistici? La fisica e l’arte sono così distanti? A queste e altre domande che interpellano la natura della realtà digitale cercano di dare risposta gli appuntamenti della seconda stagione in programma dal 16 al 29 aprile – il calendario completo è disponibile su www.agomodena.it/it/programma/ – con l’intervento di grandi nomi ed esperti dei diversi settori.
La programmazione dell’hub modenese che collega arte e tradizione umanistica, cultura scientifica e innovazione ha debuttato con una stagione invernale dedicata alla trasmissione del patrimonio culturale garantito dalle piattaforme digitali, e prosegue in primavera con una nuova parola chiave: iQuanti.
La stagione primaverile prende il via domani 16 aprile con otto appuntamenti nell’arco di due settimane: attraverso conversazioni, esperienze e laboratori, con modalità di svolgimento online, sul sito e sulla pagina facebook di AGO, si mostrano in modo ravvicinato le potenzialità di dialogo tra l’innovazione tecnologica e quella culturale.
Il calendario degli eventi approfondirà la natura stessa della realtà digitale: leggera, punteggiata, in continuo divenire, caratterizzata da un legame tra le sue unità costitutive simile a quello che i fisici identificano tra i quanti.
Conversazioni
Il programma prende il via con una conversazione tra l’artista Luca Pozzi e il fisico Daniele Oriti: un confronto tra arte e quantistica, linguaggi tanto diversi quanto affini, forse gli unici in grado di cogliere la complessità del reale e il suo grado di incertezza (venerdì 16 aprile alle 18, in collaborazione con FMAV).
Telmo Pievani, filosofo della contingenza, sarà protagonista di una conversazione che mostra la realtà come il risultato di connessioni imprevedibili, accadute senza alcuna finalità intrinseca (sabato 17 aprile alle 18).
Più che una conversazione è un percorso d’ascolto guidato quello con i musicologi e compositori Daniele Ghisi e Carmine Cella, che accompagnano l’ascoltatore tra le armonie create dall’intelligenza musico-artificiale: dalle composizioni sperimentali di David Cope, passando per gli algoritmi di Spotify fino a giungere a sistemi di orchestrazione assistita (domenica 18 aprile alle 18).
A un secolo di distanza dalla teoria che è valsa il Nobel ad Albert Einstein per la scoperta dei quanti di luce, la meccanica quantistica è diventata la nuova frontiera delle tecnologie all’avanguardia, tanto da essere il fondamento per i computer quantistici del futuro. Leonardo Banchi, Stefania De Curtis, Raffaele Tripiccione, Paola Verrucchi dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare spiegano le potenzialità del Quantum Computing e come promette di modificare radicalmente il nostro rapporto con la complessità. (giovedì 22 aprile alle 18, in collaborazione con INFN).
Si prosegue con un dialogo che esplora le principali questioni poste dall’Intelligenza Artificiale: sollecitata da Felice Cimatti, filosofo del linguaggio e a lungo conduttore di Fahrenheit RAI Radio 3, Rita Cucchiara – tra le venticinque donne più influenti nel campo della robotica secondo RoboHub – attraversa alcune questioni che caratterizzano il nostro tempo. In che modo le macchine comprendono la realtà e la replicano, come si allena una rete neurale e quali sono le possibili applicazioni di questa nuova forma d’intelligenza (giovedì 22 aprile alle 18).
Esperienze e laboratori
Sara Tonelli, della Fondazione Bruno Kessler, e Lorenzo Baraldi, ingegnere del DHMoRe, illustrano il funzionamento dei sistemi di trascrizione automatica. Una conversazione che esplora le possibilità dell’AI nel campo della comprensione automatica del testo digitalizzato e presenta il nuovo prototipo di Lettura automatica del manoscritto progettato da AimageLab e DHMoRe (mercoledì 21 aprile alle 18, in collaborazione con DHMoRe).
Un esperimento collettivo tra linguistica cognitiva e data science per mettere la percezione dei singoli al servizio dell’analisi di fenomeni sociali e linguistici complessi – come i social media – per scoprire una realtà granulare, articolata, non appiattita: è la proposta di Future Education Modena (FEM). In questo laboratorio, online a partire da venerdì 16 aprile, i partecipanti vengono coinvolti in un’attività di annotazione interattiva e collaborativa sulla piattaforma digitale di linguistica cognitiva LINDA. Una decina di giorni dopo (martedì 27 aprile alle 18) in un confronto in diretta streaming si analizzano i risultati dell’esperimento.
Non manca un’esperienza diretta per avvicinarsi all’utilizzo dell’AI: dal 21 aprile il prototipo di trascrizione automatica dei testi manoscritti progettato da Unimore è disponibile per il pubblico che può testarne l’utilizzo su un campione di manoscritti digitalizzati, tra cui autografi di Muratori e Leopardi, e scoprire in prima persona le potenzialità dell’AI (“Prove di trascrizione”, a cura di DHMoRe)
E’ possibile seguire gli appuntamenti di AGO in diretta sulla pagina Facebook AGO Modena Fabbriche Culturali (@AGOModenaFaCultura) e sul sito www.agomodena.it