La nuova infornata di possibili microaree per comunità nomadi data oggi in pasto all’opinione pubblica dalla Lega Nord nulla aggiunge e nulla toglie, sul piano dei contenuti (inesistenti) e dello stile (uno squallido stile) all’irresponsabile sparata di qualche giorno fa, quando rappresentanti dello stesso Carroccio favoleggiarono su 65 aree destinate a insediamenti per nomadi.
Nessuna scelta era stata fatta nei giorni scorsi dall’Amministrazione comunale, nessuna scelta è stata fatta in seguito. Oggi la Lega sposa la tesi di un censimento di 14 microaree, dopo averne accreditate 65 appena qualche giorno fa. Grottesco. La realtà è che il Carroccio si è ficcato in un cul-de-sac riuscendo in modo egregio soltanto a contraddire se stesso e fornendo all’intera comunità, con questo irresponsabile gioco del “tiro alla campina”, un’immagine penosa della propria politica. Un’opposizione, questa, che certo i reggiani non meritano e da cui Reggio non trae giovamento.
In ballo qui non c’è la credibilità dell’Amministrazione comunale e del sindaco Graziano Delrio, ma l’attendibilità di chi pretende di ergersi a oppositore senza alcun criterio.
Come ribadito dal sindaco Delrio, nulla è stato deciso dall’Amministrazione riguardo alla scelta della microarea. Le 14 aree citate oggi dalla Lega Nord sono già state escluse. Il percorso per l’individuazione del nucleo familiare nomade, ospitato ora in via Gramsci, e la successiva scelta di una microarea adatta ad accoglierlo richiedono un percorso dai tempi assai lunghi, come per ogni progetto di inclusione e sicurezza sociale. Un percorso aperto ovviamente alla comunità nomade interessata e, nello stesso tempo, alla cittadinanza: quindi un percorso trasparente, di ascolto, partecipazione e concertazione con cittadini e Circoscrizioni. Tutto il resto sono chiacchiere.
Ancora una volta la Lega Nord dimostra di essere priva di un progetto politico e amministrativo, mossa da umori distruttivi e meschinamente antagonistici. Una “linea”, se così la vogliamo chiamare, in grado di fomentare solo caos, intolleranza e conflittualità del tutto gratuiti. Obiettivi della Lega Nord sono spaventare la città, fomentando paura.
Non si possono non vedere le problematicità del campo di via Gramsci. L’Amministrazione comunale vede, in modo chiaro. La Lega Nord o è cieca o finge di esserlo. La responsabilità di governo impone a volte anche scelte impegnative. L’Amministrazione comunale dimostra di saperle affrontare con responsabilità; la Lega Nord non dà certo prova di maturità di governo.
(Luca Vecchi, Capogruppo Ulivo per il Partito Democratico)
Finalmente anche la Lega Nord c’è arrivata… Aveva allarmato la città spacciando come nuovi campi un elenco di 65 aree del demanio dove sarebbe stato possibile insediare famiglie sinte. Oggi ha ridotto il numero alle 14 aree già note dai primi di luglio, dimenticandosi però di dire che dette aree sono già state escluse dall’Amministrazione.
Ci aspettiamo ora che la Lega Nord prosegua nel suo tormentato approccio alla verità raggiungendo quota zero aree, smentendo ancora una volta se stessa e confermando, finalmente, quanto detto dall’Amministrazione e cioè che il progetto pilota inizierà con l’individuazione di una famiglia con cui stringere un patto di legalità. Un patto che preveda diritti e doveri per poi avviare un percorso condiviso di individuazione dell’area con la partecipazione dei soggetti coinvolti, con le circoscrizioni, le parrocchie, le associazioni, i poli territoriali, ovvero tutti i soggetti con cui l’Amministrazione costruisce le proprie politiche sociali.
(Francesco Notari, Consigliere Ulivo per il Partito Democratico)