I due tratti degli impianti di distribuzione del gas metano di proprietà della Provincia, a Lama Mocogno e a Marano sul Panaro, saranno ceduti all’ente gestore che risulterà vincitore nella gara, avviata in questi giorni da Arpae, per l’affidamento del servizio nell’Appennino modenese.

Si tratta nello specifico delle dorsali da Cascina Galassi di Lama Mocogno a Roncoscaglia di Sestola e da Casona di Marano a Montesorsello di Guiglia per un totale di quasi 16 chilometri di  conduttore.

Lo ha deciso all’unanimità il Consiglio provinciale tenendo conto della necessità di garantire una gestione unitaria e più efficiente di due impianti di ridotte dimensioni che, si legge nel provvedimento, non rientrano più nelle competenze strategiche dell’ente e risultano residuali in un’area dove la maggior parte delle conduttore sono di proprietà dei gestori.

«Le risorse – ha sottolineato Gian Domenico Tomei, presidente della Provincia – generate da questa operazione saranno investite in Appennino sui fronti che ci vedono maggiormente impegnati, come la viabilità e il dissesto idrogeologico».

In pratica con l’aggiudicazione della gestione del servizio, che vede Arpae quale stazione appaltante, la società vincitrice si impegna ad acquistare dalla Provincia gli impianti a un costo stabilito di poco oltre un milione e 120 mila euro.

Il provvedimento, le stime del valore di vendita e le modalità dell’operazione  tengono conto delle novità di legge e relativi chiarimenti da parte del ministero delle Infrastrutture su questo settore e sugli impianti di questa natura che, anche in caso di compravendita, mantengono la funzione pubblica stabilita, appunto, per legge.

La proprietà delle due dorsali da parte della Provincia risale alla fine degli anni ’80 quando l’ente partecipò alla loro realizzazione, allo scopo di favorire lo sviluppo delle rete di distribuzione del metano nell’alto Frignano, insieme a un consorzio tra i Comuni di Fanano, Sestola e Lama Mocogno, e nella valle del Panaro, con i Comuni di Marano, Guiglia, Zocca, Montese e Castel d’Aiano.