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“La risalita dei contagi da Covid 19 che si sono verificati in alcune case di riposo per anziani nella nostra provincia – sono ben tre le CRA dove si sono registrate alcune decine di casi – ci impone una riflessione urgente e approfondita sugli effetti che tale recrudescenza potrebbe avere su tutte le strutture di assistenza per gli anziani. Occorre fare tesoro delle criticità emerse nella prima ondata pandemica – spiega Alvezio Bigi, Coordinatore Provinciale del sindacato FIPAC – Federazione Italiana Pensionati Attività Commerciali – Confesercenti Modena – e attivarsi immediatamente per la tutela delle strutture di assistenza per gli anziani, che non possono farsi trovare impreparate.

È necessario che nelle Rsa vengano forniti i dispositivi di protezione a ospiti e operatori e che venga favorita la socialità dei residenti con le proprie famiglie, in modo regolato e in totale sicurezza, anche tramite dispositivi digitali. Occorre poi potenziare l’assistenza sanitaria all’interno delle strutture, rafforzando l’attività di prevenzione svolta dalle equipe multidisciplinari in supporto alle strutture assistenziali, prevedere spazi idonei per l’isolamento di persone sintomatiche e tutelare la dignità della vita degli ospiti, anche in situazione emergenziale, potenziando gli organici assistenziali.

Da ricordare poi che gli anziani sono i soggetti che maggiormente subiscono gli effetti dei provvedimenti adottati per il contenimento della pandemia, a cominciare dalle restrizioni all’accesso ai servizi e uffici pubblici, alle forti limitazioni alla possibilità di avere relazioni sociali per tutelarsi, alle crescenti difficoltà nel far fronte ai bisogni quotidiani: per questo come Associazione dei pensionati chiediamo che le Istituzioni, in collaborazione con le Associazioni di volontariato, si attivino per fornire loro tutta l’assistenza necessaria, e che – conclude il Coordinatore Provinciale FIPAC – tutti i soggetti a vario titolo coinvolti nella tutela della salute e della sicurezza nelle strutture sanitarie elevino la soglia di attenzione, agendo sulla prevenzione.”

Gli anziani, che come si è ormai ampiamente dimostrato, sono i soggetti più fragili di questa pandemia, meritano un’azione preventiva e mirata di tutela della salute, per questo dovranno essere messe in campo tutte le misure di prevenzione che consentano di evitare conseguenze nefaste come quelle verificatesi la scorsa primavera.

Foto di Gerd Altmann da Pixabay

“Chiediamo di essere coinvolti e ascoltati a livello istituzionale per avere le giuste risposte per agenti di commercio e consulenti finanziari che, ricordiamo, intermediano circa il 70% del Pil italiano e che secondo recenti stime hanno visto ridursi i propri guadagni di circa il 40% solo nell’ultimo anno – afferma Mario Calanca, Presidente FIARC Confesercenti Modena – Crediamo che tali figure rientrino a pieno titolo tra i soggetti beneficiari del nuovo provvedimento e che maggior tutela sia offerta a quelle imprese che hanno come clientela imprenditori che operano nei settori oggetto di chiusura totale o parziale”.

Nella stragrande maggioranza dei casi le provvigioni degli agenti non sono immediate, ma vengono riconosciute a distanza di mesi, questo può tagliare fuori dai sostegni moltissimi imprenditori in grande difficoltà, come purtroppo è già avvenuto nei mesi scorsi.

“Questo meccanismo – prosegue Calanca – deve essere rivisto: insieme alle altre principali associazioni degli agenti di commercio e consulenti finanziari Anasf e Federagenti, FIARC sta chiedendo di evitare che le imprese che rappresentiamo – già duramente colpite dalla crisi economico finanziaria che negli ultimi 10 anni ha costretto a chiudere l’attività a circa 50.000 tra agenti di commercio e intermediari finanziari – vengano affossate definitivamente dall’emergenza epidemiologica in atto”.