Promuovere il benessere mentale, prevenire e curare disturbi psichiatrici come depressione, schizofrenia, ansia, demenza, o correlati all’uso di sostanze psicoattive. Ma anche contrastare le disabilità intellettive e i disturbi del neurosviluppo che si manifestano durante l’infanzia e l’adolescenza, ad esempio l’autismo; e ancora, realizzare interventi integrati e personalizzati per ridurre il numero di ricadute e ricoveri ospedalieri, aumentando anche la capacità di diagnosi precoce.
Vanno in questa direzione i 38 milioni di euro stanziati per il 2020 dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito del “Piano attuativo di Salute mentale e superamento degli ex Ospedali psichiatrici”. Finanziamenti la cui ripartizione e assegnazione alle Aziende sanitarie del territorio, da Piacenza a Rimini, è stata approvata in questi giorni dalla Giunta regionale. Si tratta di risorse provenienti da un Fondo specifico derivante dalla chiusura degli Ospedali psichiatrici, per progetti che integrano l’attività ordinaria dei Dipartimenti di salute mentale e dipendenze patologiche delle Ausl.
“ll prolungarsi dell’emergenza e la sospensione o la riduzione dei servizi sociosanitari hanno determinato una condizione di particolare criticità per le persone con problemi di salute mentale e le loro famiglie, aumentandone spesso il disagio, lo stress e l’isolamento- commenta l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini-. La pandemia ha reso ancor più evidente la necessità di prestare particolare attenzione alle modalità di intervento nell’ambito della salute mentale. Con questo investimento intendiamo dunque rafforzare i servizi territoriali ed esplorare interventi innovativi che ci permettano di migliorare ulteriormente l’assistenza in un ambito particolarmente delicato anche sul piano sociale”.
Gli interventi finanziati
La maggior parte delle risorse – 34,7 milioni di euro – è destinata al “Fondo per l’autonomia possibile” per interventi di assistenza socio-sanitaria e percorsi terapeutico-riabilitativi dei pazienti affidati ai Centri di Salute mentale, delle persone dimesse dagli ex ospedali psichiatrici e psichiatrico-giudiziari e dalle Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza (Rems), specializzate nella cura delle persone affette da disturbi mentali e sottoposte a regimi detentivi.
Oltre 1,2 milioni di euro serviranno a finanziare il “Programma regionale integrato per l’assistenza alle persone con disturbo dello spettro autistico – Pria”, per l’assistenza territoriale delle persone affette da autismo; la somma viene ripartita in base alla popolazione residente nella fascia 0-17 anni all’1 gennaio 2020. Tale somma si aggiunge a quanto assegnato alle Aziende sanitarie nel 2019 e nel 2020 (2 milioni di euro per ciascun anno) per garantire e rafforzare la precocità dalla diagnosi nei bambini e i tempi di attesa tra diagnosi ed inizio del trattamento per i più piccoli (entro i 6 anni).
550 mila vanno al “Programma regionale operativo per disturbi specifici di apprendimento. (Pro-Dsa)” per la diagnosi e presa in carico di pazienti giovani e giovanissimi, da 6 a 18 anni di età, affetti da dislessia, disgrafia, discalculia.
480 mila euro sono riservati al programma “Disturbi del comportamento alimentare” per realizzare strategie efficaci di prevenzione, avviare procedure specifiche di cura e riabilitazione delle persone, in maggioranza giovani, affetti da tali disturbi; 340 mila euro sono poi destinati all’assistenza residenziale delle persone con questo tipo di patologia, alla quale la Regione ha dedicato un’attenzione particolare istituendo il programma “Disturbi del comportamento alimentare-Rete residenziale”.
Infine, 400 mila euro riguardano il programma “Esordi psicotici” finalizzato a ottimizzare il sistema di riconoscimento e trattamento precoce delle persone, adolescenti e giovani adulti, ad alto rischio di psicosi.