“Sorprende, che a distanza di settimane dall’approvazione da parte della Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria di progetti come il Laboratorio Unico Metropolitano, il partito della Rifondazione Comunista intervenga con dichiarazioni polemiche quanto intempestive”.
“La CTSS ha discusso il progetto del Laboratorio Unico Metropolitano coinvolgendo in diverse fasi tutti gli interlocutori interessati, dalle associazioni ai partiti politici, dalle parti sindacali con i quali abbiamo sottoscritto un protocollo di’intesa sul percorso, ai professionisti. Il progetto è stato oggetto di un approfondito confronto e di valutazioni tecniche. Anche in questo caso, la Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria ha perseguito l’armonizzazione delle diverse istanze, tecniche, sociali e politiche, con la piena conferma da parte degli Enti Locali dell’intera area metropolitana, riconfermando quindi il ruolo di indirizzo e programmazione che stiamo svolgendo in pieno senza alcuna subordinazione a istanze tecniche o economicistiche.
Il Laboratorio Unico Metropolitano, che non incide nelle opportunità e nei servizi per i cittadini, è un progetto innovativo, che tende a fare sistema integrando aziende sanitarie diverse come l’Azienda USL di Bologna, l’Azienda Ospedaliero Universitaria di Bologna e il Rizzoli, nell’ottica di un migliore e più razionale utilizzo delle risorse. Chi non capisce questo è ancorato ad una idea vecchia di sanità che non fa che perpetrare sprechi e inefficienze, mentre al contrario progetti come questo consentono di liberare risorse e migliorare la qualità complessiva dei servizi per i cittadini.
Quanto poi all’allarme circa un paventato taglio dell’assistenza psichiatrica, si tratta di un allarme totalmente ingiustificato. Il piano di riassetto del DSM è orientato ad una psichiatria che fa propri i valori della pratica anti istituzionale e che vuole promuovere sempre più una assistenza radicata nel territorio. Si tratta comunque di un progetto ancora in discussione e non si capisce perché lanciare allarmi quando ancora il progetto è fase di confronto con tutte le parti interessate. Non è certo questo il modo di discutere”.
(Giuliano Barigazzi e Giuseppe Paruolo, presidenti della Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria di Bologna)