Con il concerto di Rosario Giuliani in formazione Quartet “Love in Translation” – dal titolo dell’ultimo album del noto sassofonista italiano – continua in terra modenese la 25^ edizione del Festival Mundus organizzato da ATER Fondazione, il primo dei quattro in programma a Carpi nella splendida cornice del Cortile d’Onore del Palazzo dei Pio nel pieno e assoluto rispetto della normativa di contenimento Covid-19. Sul palco con Giuliani ci sono Pietro Lussu al pianoforte, Ameen Saleem al basso e Roberto Gatto alla batteria.

Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria online all’indirizzo: https://www.comune.carpi.mo.it/prenotalacarpiestate/.

I biglietti per tutti i concerti di Festival Mundus sono già in vendita su VivaTicket. I posti saranno assegnati in base alle disponibilità consentite, vige l’obbligo per tutti gli spettatori di indossare le mascherine nelle aree comuni. Il personale opererà controlli sull’osservanza delle norme e sull’acquisto dei posti. In caso di maltempo il concerto si terrà presso il Teatro Comunale in piazza Martiri 72.

“Love in Translation” (Jando Music/Via Veneto Jazz) segna il ritorno di Rosario Giuliani con un disco imperniato sul sentimento più forte e indecifrabile: l’amore. Fra standard famosi, come “Duke Ellington’s Sound of Love” del grande Charles Mingus, “Love Letters” di Victor Young e Edward Heyman e persino una “Can’t Help Falling in Love” che fu nel repertorio di Elvis Presley, brillano anche dei brani originali, con due sentiti omaggi a due grandi musicisti che purtroppo non sono più fra noi: “Raise Heaven” che Joe Locke ha voluto dedicare a Roy Hargrove e “Tamburo” di Rosario Giuliani per Marco Tamburini.

Coadiuvato da altri due maestri assoluti nei loro strumenti, il bassista americano Ameen Saleem e il batterista Roberto Gatto e dal pianista Pietro Lussu che in questi concerti sostituirà Joe Locke, Giuliani propone un repertorio forte nei sentimenti, ma mai “sentimentale”, che si prospetta come una delle novità discografiche fondamentali del 2020.

I toni entusiastici e trionfali usati dalla stampa per definire le caratteristiche di Giuliani derivano proprio dalle peculiarità del suono che sa produrre: con disinvoltura riesce a trarre dai suoi sassofoni un fraseggio fluido, allacciandosi con naturalezza ai grandi sassofonisti della storia del jazz. Il musicista, pur ispirandosi a dei modelli, colpisce proprio per la sua originalità quasi istintiva, che è facilmente identificabile non solo nell’approccio con gli strumenti, ma anche nella composizione delle partiture.

La carriera artistica di Rosario Giuliani vanta esperienze numerose, eterogenee ma sempre di elevato spessore. Diretto da maestri di fama internazionale come Ennio Morricone, Luis Bacalov, Armando Trovajoli, Gianni Ferrio, Nicola Piovani, Ritz Ortolani, ha partecipato a numerose incisioni per colonne sonore cinematografiche. Inoltre ha fatto parte dell’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma.

Prossimo appuntamento con il Festival Mundus, sempre in terra modenese: sabato 18 luglio all’Arena Gremiole in località Gorzano a Maranello alle 21.30 il giornalista e critico musicale Ernesto Assante assieme al Wire Trio di Enzo Pietropaoli saranno i protagonisti di “Woodstock Revolution!”, ovvero il più grande concerto della storia suonato e raccontato (ingresso 10 euro).

Per informazioni generali su tutto il Festival Mundus 2020: telefono 334.6748558, mail mundus@ater.emr.it, sito www.ater.emr.it, pagina Fb festivalmundus