È morto a Bologna a 87 anni Carlo Flamigni, medico, ginecologo e scrittore, padre della fecondazione assistita; riferimento in Italia e all’estero.

Professore ordinario di ginecologia e ostetricia dell’Università di Bologna, è stato componente per ben 18 anni del comitato nazionale per la Bioetica. Grande sostenitore dei diritti delle donne e della laicità delle istituzioni e della politica, siede in Consiglio comunale dal 1990 al 2004 ed è il primo presidente del Consiglio comunale di Bologna (dal 1995 al 1999), figura istituita a seguito dell’elezione diretta del Sindaco. In questo ruolo, si conferma un innovatore e promuove tra l’altro un forum sui diritti dell’infanzia. Autore di numerose pubblicazioni scientifiche, divulgative, nonché di romanzi. La camera ardente si terrà all’ospedale di Forlì domani, lunedì 6 luglio, dalle 14 alle 19, e martedì 7 luglio dalle 7 alle 15.

Carlo Flamigni sarà ricordato dal Sindaco Virginio Merola domani, lunedì 6 luglio, in apertura della seduta del Consiglio comunale. Il Sindaco ha voluto esprimere il più profondo cordoglio a nome di tutta la città alla moglie Marina e ai figli Cristina e Carloandrea. “Carlo Flamigni – afferma il Sindaco Merola – ha onorato Bologna con il suo lavoro da professore, ginecologo di fama mondiale e come rappresentante delle istituzioni per la sua lunga presenza in Consiglio comunale. È stato anche il primo presidente di Consiglio comunale dopo la legge per l’elezione diretta del sindaco. È stato soprattutto un alleato dei diritti e della libertà delle donne ovvero del progresso di tutta la società”.

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“Ha saputo riunire in sé le caratteristiche che dovrebbe avere ogni medico: la profonda competenza scientifica e clinica, la sensibilità e lo spessore sul piano umano. Qualità queste ultime che lo hanno portato sempre dalla parte delle donne, per difenderne i diritti di libera scelta”. Così il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, ricorda Carlo Flamigni, deceduto a Forlì nella casa di famiglia. Nell’esprimere il proprio cordoglio alla famiglia, anche a nome di tutta la Giunta regionale, Bonaccini sottolinea lo spirito sinceramente laico e l’impegno civile con cui il padre della fecondazione assistita ha sempre portato avanti le proprie battaglie. “Un grande medico, un maestro per tanti e una figura di riferimento per la comunità scientifica regionale e nazionale. Senza alcun dubbio una perdita per l’Emilia-Romagna e per il Paese”.

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“Ci sono uomini che più di altri esprimono nel corso della loro vita lo spirito del tempo, uno di questi è Carlo Flamigni.  Un uomo che ha declinato il suo mestiere di medico, non solo nell’alta  competenza e capacità di sperimentare, ma che l’ha fatto nel modo più umano, originale e libero possibile.  Un progressista che ha sostenuto il diritto all’autodeterminazione delle donne attraverso la sua professione e il suo impegno politico. Dal sostegno alla Legge 194, sulla “Tutela sociale della maternità e sull’interruzione volontaria della gravidanza”, alla battaglia per migliorare la Legge 40, sulla fecondazione assistita. È proprio sulla fecondazione assistita che Flamigni ha sperimentato e messo in atto importanti risultati, che hanno consentito a milioni di coppie, con problemi di sterilità, di poter avere figli. Una persona che si è saputa interrogare sull’etica della scienza, partendo dai diritti delle persone, da qui la sua presenza e impegno nel Comitato nazionale di Bioetica. Così come durante la sua permanenza lavorativa  a Bologna non si è risparmiato nell’impegno politico. Per tutto questo  e anche per i suoi scritti ricordiamo Carlo Flamigni, nel momento della sua scomparsa. Lo ricordiamo non solo come scienziato e medico, ma come uomo che ha saputo vivere in modo completo e interdisciplinare la sua professione e la sua presenza al mondo”. Così la Rete delle donne Cgil Emilia-Romagna.