Un’occasione per capire e riflettere, da più punti di vista su che cosa ci sta succedendo e che cosa succederà dopo. “Il dopo” è ovviamente il dopo Covid-19. In un momento imprecisato del 2019 si è verificato un evento biologico di eccezionale rarità: un virus animale ha fatto un salto di specie arrivando nell’uomo. Dalla metropoli cinese di Wuhan, il SARS-CoV-2 si è diffuso rapidamente in oltre duecento paesi. È ciò che gli esperti chiamano “pandemia”.
Nell’attesa di soluzioni e strategie per la crisi sanitaria, economica e finanziaria in corso, Ilaria Capua, una delle voci più autorevoli della virologia internazionale, nel suo libro “Il dopo” (Mondadori) prova a buttare cuore e sguardo oltre questo tempo di mezzo e a mettere a fuoco sia le cause sia le opportunità che esso nasconde: la scienziata presenta il libro domenica 14 giugno alle 18 in diretta sulla pagina facebook “BPER Forum Monzani” e sul sito del Forum, con la partecipazione di Massimo Cirri di Caterpillar(Rai Radio 2).
Secondo l’autrice si può considerare la comparsa del SARS-CoV-2 uno stress test, in grado di misurare le fragilità del nostro sistema. Questo patogeno dalle dimensioni infinitesimali ha messo l’umanità intera di fronte al disequilibrio creato nel rapporto con la natura, alla riscoperta della propria dimensione terrena e della caducità che le è connaturata, all’arbitrarietà dell’organizzazione sociale che si è data, delle sue scale di valori, del concetto stesso di salute pubblica. In altre parole, ha preso tutto ciò che ritenevamo certo, indiscutibile, e ce l’ha mostrato per quello che è: una scelta, basata su una visione parziale delle cose.
Uno dei motti di Ilaria Capua è: «Every cloud has a silver lining», ogni nuvola ha una cornice d’argento. Se è vero anche una pandemia, mentre ci scuote dalle radici, ha qualcosa da insegnarci. Per esempio, che dobbiamo modificare il nostro atteggiamento nei confronti della natura e della biodiversità, ponendoci come guardiani anziché invasori. Che la tecnologia, se riusciamo a non esserne schiavi, può essere lo strumento straordinario che ci permette di difendere la socialità anche in tempi di distanziamento fisico. Che, se vogliamo una società informata, matura, la scienza non può essere messa all’angolo, ma deve tornare ad avere un ruolo centrale nella conoscenza. Se non vogliamo farci travolgere, insomma, dobbiamo considerare i segnali che questo evento storico sta facendo emergere, riflettere sul dopo e ripensare il mondo. Perché è a questo che stiamo andando incontro: a un mondo nuovo.
Ilaria Capua è medico veterinario di formazione. Per oltre trent’anni ha diretto gruppi di ricerca in laboratori italiani ed esteri, nel campo delle malattie trasmissibili dagli animali all’uomo e del loro potenziale epidemico. È tra i 50 scienziati più importanti del mondo secondo Scientific American, “Mente rivoluzionaria” nel 2008 per la rivista Seed per aver promosso la condivisione dei dati sui virus influenzali su piattaforme open access. Nel 2013 è stata eletta alla Camera dei Deputati, dove ha rivestito il ruolo di vicepresidente della Commissione Scienza, Cultura e Istruzione. Durante il suo mandato è stata travolta da un’indagine giudiziaria rivelatasi infondata. Dopo essere stata prosciolta si è dimessa da parlamentare e si è trasferita negli Stati Uniti con la sua famiglia. Oggi dirige il Centro di Eccellenza One Health dell’Università della Florida.