Proclamati i vincitori della seconda edizione di ReActor, la scuola di imprenditorialità e innovazione che Fondazione Golinelli dedica a dottorandi, assegnisti, giovani ricercatori, scienziati con idee innovative e dall’elevato potenziale di crescita. Le idee d’impresa vincitrici dell’edizione 2019/2020 sono state quelle di:
1. ElastoBrain, team proveniente dall’Università di Bologna che sviluppa tute da lavoro sensorizzate per rendere più sicura l’interazione tra uomo e robot collaborativi (Co-Bot) in ambiti industriali, grazie all’integrazione nei tessuti di sensori elastici basati su polimeri elettro-attivi e architetture IoT wireless.
2. Rejuvenate, team proveniente dall’Università di Parma che propone una nuova e innovativa terapia oncologica per pazienti con cancro al fegato attraverso l’uso di composti bioattivi di origine naturale in grado di potenziare e ringiovanire la risposta immunitaria del corpo umano.
3. UIMEIhealth, team proveniente dall’Università di Parma che sviluppa una garza innovativa di materiale biocompatibile, prodotta con una stampante 3D, che permette il rilascio graduale dei farmaci antirigetto solo attorno agli organi trapiantati mantenendo così le funzioni del sistema immunitario per il resto degli altri organi.
Inoltre, la giuria ha dato la menzione speciale “Eye Catcher Company Project” per sottolineare l’alta qualità dei risultati raggiunti a Novac Supercap, team dall’Università di Modena e Reggio Emilia che sviluppa una nuova generazione di supercondensatori allo stato solido per ottimizzare il volume occupato dagli stessi in funzione dell’uso finale.
I tre team vincitori, dopo dodici settimane di formazione a distanza, saranno premiati con un ulteriore percorso di formazione della durata da 4 a 6 settimane tra il Regno Unito e gli Stati Uniti. Faranno un’esperienza immersiva in alcuni degli ecosistemi imprenditoriali più vivaci del mondo, in stretto contatto con imprenditori, professori, investitori e altri scienziati internazionali impegnati in iniziative di trasferimento tecnologico. La parte internazionale del programma si basa sull’alleanza tra Fondazione Golinelli e partner situati nel Regno Unito, in California e nella parte orientale degli Stati Uniti in riferimento al progetto ReActor.
«La Fondazione sostiene il progetto per dare un messaggio chiaro ai giovani ricercatori e alle eccellenze in ambito scientifico del nostro Paese: non abbiate paura del futuro, anche in questo momento di grande e rapido cambiamento – dichiara il Direttore Generale Antonio Danieli. L’emergenza sanitaria ha accelerato un processo ineluttabile già in atto e nei prossimi anni cambieranno molti aspetti della nostra vita e società: il modo di lavorare, il welfare, interi comparti produttivi, i trasporti, il turismo la formazione, la sanità e la socio-assistenza. Nell’immediato, dopo una furia distruttrice, è consueto sforzarsi di ricercare nuove ricette. Reactor – “nomen omen” – è invece già una (re-)azione concreta. E questa è una delle lezioni che dovremo sicuramente portarci nel futuro: investire in ricerca e innovazione miscelando con intelligenza scienza, tecnologia, responsabilità sociale e imprenditorialità».
Cos’è ReActor? Promosso da Fondazione Golinelli con la direzione scientifica di Simone Ferriani, è un progetto che verte sul tema dell’imprenditorialità, dalla messa a punto dell’idea all’articolazione del business model, dal rapporto con il mercato e gli stakeholder alla presentazione professionale del progetto. Il percorso, dal forte carattere pratico-applicativo, mira a fornire metodologie, strumenti ed esperienze utili per avvicinarsi al fare impresa come possibile futuro professionale. I team sono affiancati da una rete di mentor internazionali che facilitano anche momenti di incontro con investitori finanziari, industriali e imprenditori.
«ReActor rappresenta un modello unico nel panorama nazionale – dichiara Simone Ferriani, professore dell’Università di Bologna e Direttore Scientifico del programma – che punta alla valorizzazione imprenditoriale dei talenti scientifici italiani attraverso un mix di esperienze sul campo, apprendimento tra pari, lezioni e internazionalizzazione. L’elevato numero di imprese che si sono costituite a valle della prima edizione ottenendo nuove risorse e riconoscimenti suggerisce che siamo sulla strada giusta».
Quest’anno ReActor ha visto una partnership ampliata e rinnovata: oltre all’Università di Bologna, l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, il CNR Area Ricerca di Bologna e l’Istituto Ortopedico Rizzoli si sono aggiunte l’Università degli Studi di Parma, l’Università degli Studi di Ferrara, l’Università degli Studi di Padova e l’Università di Pisa.