“Riaprire in sicurezza sarà la parola d’ordine: per garantirla ai nostri clienti, ai nostri dipendenti e ai nostri operatori”, commentano Gianfranco Zinani Presidente FIEPET Confesercenti e Luca Marchini suo omologo per FIPE Confcommercio Modena in merito alle probabili riaperture del 18 maggio di bar e ristoranti.
“Tuttavia i costi relativi alle sanificazioni, alle modifiche organizzative, nonché alle nuove attrezzature e modalità di lavoro, comporteranno costi maggiori per gli operatori del settore ristorazione che, insieme ai minori ricavi dovuti alla diminuzione dei posti a sedere a causa del distanziamento dei tavoli, metteranno comunque in difficoltà le nostre imprese. E’ importante che il Governo garantisca essenziali misure di sostegno economico finanziario, anche in virtù del fatto che nel 2020 mancheranno completamente i ricavi relativi ai turisti stranieri. Per quanto riguarda le amministrazioni locali – proseguono i Presidenti – chiediamo poi la massima collaborazione e il sostegno dei Comuni della provincia di Modena, visto l’arrivo della bella stagione, per consentire l’ampliamento dei locali all’esterno. Con una vera e propria moratoria sulla regolamentazione relativa all’installazione di plateatici e dehor, quanto mai indispensabili per assicurare il distanziamento minimo tra gli avventori, ma attualmente ottenibili tramite una serie di concessioni che prevedono il rispetto di numerose normative burocratiche, legate ad esempio ai canoni estetici. A nostro avviso – visto le circostanze di straordinaria emergenza in cui ci troviamo – tutte le normative dovrebbero essere accelerate e semplificate al massimo”.
FIPE e FIEPET da settimane, insieme alle altre associazioni di categoria, stanno discutendo di maggiori spazi all’esterno, di distanze ragionevoli tra i tavoli e di dispositivi di protezione individuale valutando anche, se necessario, di installare delle paratie tra un tavolo e l’altro. “Ma il Governo deve consentire una superficie inferiore a 4 metri quadri per ogni cliente. Altrimenti avremo ristoranti che non potranno riaprire”, concludono Marchini e Zinani.