La sospensione delle cerimonie religiose su tutto il territorio nazionale disposta dai Decreti della Presidenza del Consiglio (DPCM) dell’8 e 9 marzo 2020, reiterata nel recente decreto del 26 aprile, costituisce la più ampia e diffusa compressione della libertà religiosa che si sia avuta nell’Italia repubblicana.
La reazioni in questi giorni si sono susseguite e si sono fatte più insistenti, anche se tale compressione si deve alla necessità di contrastare il coronavirus, soprattutto con il permanere del divieto di aggregazioni popolari, nell’ottica di garantire il diritto alla salute, in virtù di un’esigenza di giustizia sostanziale che vede lo Stato quale soggetto deputato in via principale a tutelare l’integrità ed il benessere psicofisico dei consociati.
Sui provvedimenti intervenuti in questa materia Unimore si è fatta organizzatrice di un affollato seminario online (webinar) convocato a breve su “La libertà religiosa in Italia ai tempi del COVID-19” che si terrà giovedì 30 aprile dalle ore 17.00 e che ha registrato già oltre 300 iscritti.
L’incontro sarà introdotto dal Prof. Angelo Licastro dell’Università degli Studi di Messina, dal Prof. Antonio Fuccillo dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli” e dal promotore Prof. Vincenzo Pacillo dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia.
“Il lungo lockdown delle cerimonie religiose davanti al popolo – spiega il prof. Vincenzo Pacillo di Unimore – ha deprivato i fedeli della possibilità di riunirsi per celebrare i propri riti, e – per quel che riguarda i cattolici – ha impedito o reso particolarmente difficile la ricezione dei sacramenti. Tale lockdown, corretta solo col più recente decreto del 26 aprile, ha riguardato persino i riti funebri, la cui celebrazione è ritenuta – dai tempi della civiltà classica – un diritto inalienabile. L’impatto delle misure di contrasto al Covid-19 sulla libertà di culto è stato dunque estremamente duro: e se è evidente che è necessario dare al diritto alla vita la posizione primaria in una gerarchia ideale tra i diversi diritti e libertà fondamentali garantite dalla nostra Costituzione, è altrettanto evidente che occorre ora intervenire per ripristinare la possibilità – con le dovute cautele – che i credenti tornino a dar culto al proprio Dio con le celebrazioni che la loro fede ritiene centrali ed essenziali per un corretto esercizio della loro vita spirituale”.
Il seminario, dunque, vuole riflettere sul passaggio dalla teoria generale del diritto alle modalità necessarie per realizzare quella “fase 2” di gestione dell’emergenza che da più parti (anche nel mondo accademico) viene prospettata, soprattutto pensando che le misure contenitive non avranno, in via generale, vita breve.
Prederanno parte alla discussione esperti di diritto ecclesiastico e canonico, insieme a storici, giuristi ed esponenti del mondo religioso, che rifletteranno sulle prospettive di esercizio della libertà di culto in un mondo in cui le relazioni sociali saranno soggette a profondi mutamenti, ed in cui la stessa ritualità – di cui le religioni si alimentano – dovrà essere messa in discussione dalla necessità di salvaguardare la salute e la stessa vita dei consociati.
Per partecipare al seminario è necessario registrarsi entro le ore 12.00 del 30 aprile: https://forms.gle/PeHTxHkQv16bGu518. Dopo la registrazione si riceveranno le credenziali per entrare nel webinar. Per informazioni: vincenzo.pacillo@unimore.it