Il “Decreto Cura Italia” prevede l’indennità di 600 euro per il mese di marzo a favore dei Collaboratori Sportivi sospesi causa emergenza Covid-19.
Si tratta di istruttori, maestri, allenatori e il personale amministrativo delle società. La spina dorsale dello sport di base, lavoratori e lavoratrici di un settore costretto a chiudere in queste settimane per rispettare le regole del contenimento del Coronavirus. Lo stanziamento del Governo è di 50 milioni di euro.
Dopo qualche settimana di incertezze, dubbi, richieste di incontro al Ministero, di sollecitazioni sindacali anche a mezzo stampa, sono stati chiariti gli aspetti normativi, per poter richiedere il Bonus previsto e sono state identificate le modalità operative.
La gestione delle domande fa capo a Sport e Salute Spa che tramite il sito www.sportesalute.eu ha previsto la prenotazione via sms per esaminare e smaltire le richieste. Da ieri, 7 aprile, sono stati già 315.000 gli accessi al sito per avere informazioni sul bonus dei 600 euro.
La platea potenziale comprende tutte le associazioni affiliate alle Federazioni sportive, alle discipline associate, agli enti di promozione sportiva (Uisp, UsAcli, Csi, Asi, ecc…). Escludendo i volontari puri, i pensionati e chi ha un altro reddito, la platea potenziale è di 300-400 mila persone. Ma i beneficiari potranno essere solo 83 mila. In questa prima fase si è scelto di concedere il bonus ai collaboratori sportivi che stanno sotto la soglia dei 10 mila euro annui, ma su questo la Cgil ha già avanzato richiesta di incrementarlo per rispondere a tutte le domande.
A più riprese sono state richieste maggiori tutele riguardanti le molteplici criticità tipiche di questo settore che la chiusura, dovuta all’emergenza, di palestre, piscine, polisportive e attività connesse, ha messo ancora più in evidenza.
“Un contratto di collaborazione sportiva – afferma Daniele Monari della Slc Cgil Modena – è un contratto precario che non prevede la minima tutela contrattuale per chi lo sottoscrive, a volte usato impropriamente per qualifiche impiegatizie o che nulla hanno a che fare con l’esatto inquadramento previsto dai contratti nazionali” .
In provincia di Modena sono oltre i 1500 i collaboratori sportivi (da non confondere con le collaborazioni coordinate o le Partite Iva, che dovranno fare richiesta dello stesso Bonus presso l’Inps) allenatori, preparatori atletici, tecnici, personal trainer, bagnini o altre attività legate al mondo dello sport con contratti spesso part-time o che comunque devono rientrare in un range-economico ben stabilito e che da solo non permette di garantire un salario adeguato e per questo spesso è associato ad una sorta di “doppio lavoro”.
“Questa ultima opzione – aggiunge il sindacalista della Slc Cgil – preclude la possibilità di poter avere il Bonus previsto ed invitiamo tutti i collaboratori sportivi a prestare la massima attenzione nella compilazione della modulistica richiesta”.
Invitiamo tutti gli interessati a rivolgersi alle sedi sindacali o a consultare il sito Cgil di Modena per gli approfondimenti e le modalità di accesso.