“Il comparto moda rappresenta la seconda industria del Paese e l’Italia è il primo produttore di moda del lusso al mondo e il primo produttore di moda in Europa. In questo contesto il distretto di Carpi è uno dei principali in Italia per la produzione di maglieria e abbigliamento, è costituito da oltre 1.000 imprese con circa 7.000 addetti con un fatturato complessivo di circa 1.500 milioni di euro di cui il 37% destinato all’estero. Stiamo verificando annullamenti degli ordinativi estremamente diffusi nonché la grave carenza di materie prime. Si può affermare, a buon diritto, che tale settore è sicuramente tra i maggiormente danneggiati dall’emergenza dell’epidemia Covid-19”. Roberto Guaitoli, presidente Lapam Moda, non gira attorno al problema.
E il presidente di Lapam Carpi, Riccardo Cavicchioli, prosegue: “Il distretto della moda e il suo indotto, che è determinante per Carpi, rischia il colpo di grazia. E’ fondamentale evitare il default delle aziende. Per questo si devono pensare misure eccezionali, con immissione di liquidità a favore delle imprese indipendentemente dal settore o dal fatturato ma che comunque siano riconducibili a filiere o distretti manifatturieri come quello di Carpi. Solo così potrà essere permessa una ripartenza nel momento in cui l’emergenza finirà”.
Lapam ha quindi alcune proposte: “Alle aziende del comparto serve la liquidità per rimanere aperte – sottolinea Guaitoli -. La sospensione delle rate per mutui e finanziamenti deve essere garantita per almeno un anno e il rating delle imprese non può essere penalizzato a causa di questa emergenza. Inoltre occorre attivare nuove misure per fornire liquidità nei confronti di tutte le imprese”. Cavicchioli interviene e completa: “Indispensabile è poi il blocco dei pagamenti di tutte le scadenze nei confronti della Pubblica Amministrazione ampliando la platea delle aziende coinvolte e far sì che, attraverso un emendamento ad hoc, le aziende debbano attenersi nelle transazioni commerciali alla direttiva europea sui tempi di pagamento. Oggi troppe grandi imprese hanno deciso in autonomia di dilazionare i tempi di pagamento nei confronti delle piccole imprese”.
Infine i due dirigenti Lapam completano il ragionamento guardando al futuro: “Occorre agevolare l’internazionalizzazione delle imprese del Made in Italy sotto i 50 dipendenti e una deducibilità doppia per gli investimenti in digital marketing, perché per il nostro comparto risulterà fondamentale e strategico investire sulle piattaforme digitali. Anche Carpi Fashion System con l’esposizione Moda Makers potrebbe usufruire di questa deducibilità per lanciare la sua prima fiera digitale”.