La proclamazione di 17 nuovi infermieri del corso di laurea in Infermieristica della sede di Modena di Unimore permetterà di aumentare la squadra di giovani pronti ad entrare in corsia già dalla prossima settimana per far fronte alle emergenze del sistema sanitario regionale derivanti dalla diffusione del COVID-19 (Coronavirus).
La sessione straordinaria di laurea prevista per martedì 24 marzo porta al traguardo 17 giovani, di cui 11 donne e 6 uomini provenienti prevalentemente dalla provincia modenese, che si aggiungono ai 29 proclamati qualche giorno fa nel corso di laurea di Reggio Emilia e che portano a un totale di 46 nuovi laureati in Infermieristica di Unimore.
La seduta di laurea, che prevede anche la prova pratica abilitante la professione, si svolgerà in modalità a distanza, con collegamento da remoto dei singoli candidati così come della commissione esaminatrice. Rimane confermata inoltre la sessione di aprile che aggiungerà ulteriori giovani da inserire nel sistema sanitario regionale.
“Aggiungendo una seduta straordinaria di laurea – dichiara la prof.ssa Paola Ferri, presidente del corso di laurea in Infermieristica di Modena – consentiamo agli studenti che hanno concluso tutti gli esami e la preparazione della tesi di laurearsi un mese prima. Con questa scelta andiamo incontro al desiderio dei laureandi di anticipare il loro ingresso nella sanità e di poter prendersi cura, con la motivazione e la preparazione che li contraddistinguono, dei malati e delle loro famiglie. Ci è sembrato opportuno mantenere anche la seduta di laurea di aprile per consentire ad un ulteriore gruppo di studenti di terminare gli esami e laurearsi”.
“Sono grato alle Presidenti e a tutto il corpo docente dei Corsi di Laurea in Infermieristica delle due sedi – afferma il Rettore Carlo Adolfo Porro – per l’impegno profuso al fine di fornire tempestivamente nuove leve di laureati, tanto necessarie in questo momento. Congratulazioni e i migliori auguri ai nuovi infermieri e alle nuove infermiere, che avranno presto occasione di dimostrare le proprie capacità nell’ambito delle strutture sanitarie dei nostri territori, a tutto vantaggio dei pazienti”.