Le organizzazioni Confesercenti, FilcamsCGIL, FisascatCisl, Uiltucs dell’Emilia Romagna hanno definito, attraverso un protocollo di intesa straordinario, il verbale di accordo tipo che può essere utilizzato dalle aziende del commercio, del turismo e dei servizi dell’Emilia-Romagna per accedere alla cassa integrazione in deroga prevista per fronteggiare la grave crisi che si sta determinando a causa della diffusione del coronavirus COVID-19. Il protocollo definisce anche “la modalità di invio e sottoscrizione dell’accordo on-line come la modalità ordinaria fatti salvi accordi territoriali fra le parti che potranno prevedere, se ve ne fossero le condizioni, anche la possibilità di accordi territoriali a cui la singola azienda dovrà, in tal caso, esplicitamente aderire”.
In questo modo, le organizzazioni sottoscrittrici del protocollo, hanno creato tutte le condizioni per i lavoratori e le imprese, per accedere agli ammortizzatori in deroga previsti dall’attuale normativa, in attesa delle modalità operativa che la Regione Emilia-Romagna dovrebbe approvare a breve.
“Confesercenti e organizzazioni sindacali – afferma il Presidente regionale di Confesercenti, Dario Domenichini – hanno messo a disposizione di imprese e lavoratori del settore, gli strumenti necessari alla richiesta di ammortizzatori in deroga e lo hanno fatto con grande senso di responsabilità e in tempi brevi. A questo punto attendiamo con fiducia il provvedimento della Regione per procedere celermente con le richieste, auspicando che la dotazione prevista, di circa 40 milioni di euro, riesca a soddisfare tutte le necessità dei nostri settori”.
Secondo Filcams, Fiasasct e Uiltucs “in questa fase di emergenza, almeno sino a quando non dovessero cambiare le regole del gioco, lo strumento degli ammortizzatori in deroga è l’unico possibile in settori non coperti da ammortizzatori ordinari, con questo accordo abbiamo inteso definire regole certe e condivise per le modalità di accesso per garantire alle migliaia di lavoratrici e lavoratori, coinvolti nei nostri settori, una tutela occupazionale e reddituale per attraversare e superare questa emergenza. Nessun posto di lavoro deve essere perso, poiché solo in questo modo si potrà tutelare il tessuto economico della nostra regione”.