Apre a Carpi un nuovo nucleo residenziale dedicato alle demenze con gravi disturbi del comportamento. Si trova presso la Casa residenza anziani Il Carpine, di proprietà del Comune di Carpi e inserita nella rete dei servizi socio-sanitari istituzionali.
Il nucleo demenze, come nuovo servizio distrettuale promosso da Unione Terre d’Argine e Ausl, era stato annunciato alcuni mesi fa e, grazie alla cooperativa sociale Domus Assistenza di Modena, che è il soggetto accreditato per la gestione del Carpine (in virtù della normativa regionale), ora è realizzato e funzionante a pieno regime.
Si tratta di un nucleo residenziale di 18 posti rivolti a demenze abbinate a gravi disturbi del comportamento. Di questi, otto posti sono riservati a progetti temporanei, dalla durata indicativa da uno a tre mesi, finalizzati a dare sollievo alle situazioni a domicilio di questo tipo. I restanti dieci posti sono invece rivolti a ospiti con progetti definitivi o stabili. Alla realizzazione del nucleo hanno contribuito la Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi e il Lions Club Host Carpi, che hanno finanziato l’acquisto di arredi.
Il lavoro è condotto da un’equipe di esperti (geriatra, psicologa, terapista occupazionale) e sviluppato da personale sanitario e assistenziale appositamente formato.
Grazie anche al contribuito della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi e del Lions Club Carpi Host, il nucleo può contare su arredi e attrezzature specifiche, che permettono di mantenere in sicurezza gli ospiti e svolgere terapie innovative, multisensoriali, utili a ridurre gli stati di agitazione e quindi il ricorso a terapie farmacologiche.
La realizzazione del nucleo demenza rappresenta una risposta importante che le istituzioni danno a questo tipo di malattia, che presenta numeri sempre più preoccupanti: a fine 2018 erano circa 2 mila le persone affette da demenza registrate tra Carpi, Novi, Soliera e Campogalliano, con un tasso di crescita superiore al 10% ogni anno.
Inoltre, questo nuovo servizio si inserisce nel piano strategico per le demenze, che la cooperativa Domus Assistenza ha avviato nel 2016 per migliorare tutti i servizi agli anziani che gestisce (oltre 500 posti letto e centinaia di utenti nei servizi domiciliari).
«Vista l’evoluzione nella tipologia di ospiti, di cui una parte sempre crescente è affetta da forme di demenza sempre più gravi – spiega il presidente di Domus Assistenza Gaetano De Vinco – abbiamo avviato un progetto strategico di miglioramento che ha coinvolto tutti i servizi agli anziani gestiti dalla nostra cooperativa. Ciò ha portato a numerose azioni per migliorare la capacità di accogliere questi pazienti e aumentare la qualità del servizio, attuando nelle proprie attività le più innovative metodologie assistenziali proposte dalla letteratura scientifica. Tutto il personale, oltre 500 persone, è stato infatti formato sul tema della demenza. Dal 2017, con l’ausilio di collaborazioni tecniche e scientifiche esterne alla cooperativa, – continua De Vinco – sono state avviate azioni per adeguare gli ambienti, applicando le più avanzate “teorie del colore” che prevedono l’uso di tinte capaci di stimolare le diverse funzioni biologiche (il riposo, l’appetito, le attività ecc.: ogni ambiente ha assunto una colorazione adeguata) e di limitare il disorientamento vissuto dai malati di Alzheimer, i quali confondono o non percepiscono determinati colori (ad es. il bianco). Parallelamente a questo lavoro di crescita interno al servizio, a partire dal 2018 le istituzioni carpigiane hanno avviato una riflessione per valutare l’apertura di un nucleo residenziale specialistico, in grado di ospitare le situazioni di demenza più gravi presenti sul territorio dell’Unione Terre d’Argine. Tale riflessione ha trovato un positivo riscontro nella direzione provinciale dell’Ausl, a seguito del quale il distretto Ausl di Carpi, insieme all’Unione Terre d’Argine, – conclude il presidente di Domus Assistenza – ha approvato la realizzazione di tale servizio proprio a “Il Carpine”».
Aspetti organizzativi e interventi
Il nucleo demenze vede la presenza di un’equipe multidisciplinare (una geriatra, una psicologa, una terapista occupazionale e un’animatrice) che opera a stretto contatto con gli operatori socio-sanitari e infermieri del nucleo, tutti appositamente selezionati per questo servizio. Il gruppo è impegnato in una formazione continua, specifica per le demenze, in modo da essere in grado di gestire con competenza ogni situazione e, al contempo, prevenire forme di burn-out (stress lavoro correlato).
Per offrire le migliori condizioni di accoglienza, Domus Assistenza ha adeguato ulteriormente gli ambienti del Carpine, procurando arredi e attrezzature utili a svolgere terapie sensoriali e occupazionali finalizzate a contenere i disturbi del comportamento. Il progetto complessivo ha previsto lo sviluppo di alcuni interventi specifici, a partire dalla realizzazione di una stanza Snoezelen.
Snoezelen è un neologismo derivato da due verbi olandesi, ‘Sniffen’ (trovare, esplorare) e ‘Doezelen’ (sonnecchiare, pisolare), e sta a indicare la metodologia, messa a punto a metà degli anni Ottanta da due terapisti olandesi, che prevede la realizzazione di ambienti dedicati a creare focus di attenzione e suggestioni attraenti al fine di promuovere la partner perceived communication tra persone con disabilità intellettive ed operatori. Negli ultimi anni la metodologia Snoezelen ha prodotto interessanti risultati anche con un crescente numero di malati di Alzheimer, in particolare intervenendo favorevolmente nel trattamento dei disturbi comportamentali nella demenza.
La stanza Snoezelen è quindi una stanza di stimolazione dei cinque sensi mediante uso di fonti luminose, superfici tattili, musica rilassante, aromi di oli essenziali. In questa stanza è possibile, attraverso i sensi, entrare in contatto con gli ospiti, calmarli e tranquillizzarli, allenare l’attenzione e percezione sensoriale, migliorando così la loro qualità di vita. Si è trattato, pertanto, di arredare un salottino interno al nucleo con: tubo con bolle e basamento in acciaio inox, proiettore immagini e suoni, luci multicolori a led, poltrona relax.
Un secondo intervento è stato l’adattamento del bagno assistito. Seguendo la metodologia multisensoriale, è stato ristrutturato uno degli attuali bagni utilizzati per l’igiene completa, in modo da rendere l’esperienza del bagno un momento terapeutico, o quantomeno più semplice per gli operatori, grazie a una riduzione dell’agitazione dell’ospite e una maggiore disponibilità a collaborare. Il bagno assistito all’interno del nucleo protetto è stato quindi attrezzato con una vasca da bagno di ultima generazione per terapia multisensoriale (con effetti bolle, luci ecc,), montaggio di immagini a parete che raffigurino paesaggi naturali, faretti multicolor a led, un profumatore e un impianto sonoro per effetti sonori.
Il terzo intervento ha riguardato gli ambienti al piano terra allo scopo di rendere “protesici” (cioè di aiuto, terapeutici) gli ambienti di vita degli ospiti, anche quelli più gravi, applicando quegli accorgimenti che permettono di ridurre e gestire meglio disturbi del comportamento, quali aggressività, wandering, agitazione, declino delle capacità funzionali. Questo comporta innanzitutto un utilizzo del linguaggio dei colori, superando l’approccio “sanitario”, neutro e asettico, che in genere caratterizza questi luoghi.
I colori contribuiscono a rendere piacevoli gli ambienti, possono suscitare ricordi ed emozioni, aiutano a orientare meglio le persone affette da Alzheimer (che possono avere particolare difficoltà nella percezione del bianco). In questo senso, sono state applicate le teorie del colore che vedono l’utilizzo di particolari tinte come particolarmente stimolanti per determinate funzioni. Adattare gli ambienti significa anche prevedere spazi che permettano a ogni ospite di muoversi in sicurezza, anche coloro affetti da wandering o altre sindromi che spingono al continuo movimento. Si è proceduto quindi ad alcuni interventi di camuffamento delle vie di uscita, in modo da ridurre i tentativi di fuga, dipingendo immagini che permettano all’ospite di non far percepire la porta. Inoltre sono stati inseriti altri elementi di stimolazione cognitiva alle pareti, quali pannelli sensoriali e altre forme di decorazione.
Un giardino Alzheimer
Per completare gli spazi fruibili dagli ospiti con demenza, è fondamentale adattare a questa tipologia di malati una parte dell’area verde di pertinenza della Cra. Si vuole pertanto realizzare uno spazio all’aperto in grado di dare all’ospite l’opportunità di godere ancora in libertà di spazi verdi, dove il movimento è senza limiti, pericoli ed è possibile ripristinare un contatto con la natura.
Il giardino Alzheimer non è solo uno spazio verde, ma si caratterizza per alcune finalità terapeutiche, a partire dalla riduzione dei problemi comportamentali, in particolare il disorientamento spazio-temporale, i tentativi di fuga, il girovagare afinalistico (wandering). Il giardino Alzheimer permette anche di ridurre l’uso dei farmaci psicoattivi, diminuire (se non abolire) il ricorso alla contenzione, rallentare il declino delle capacità funzionali, stimolare le capacità residue, la memoria remota dei pazienti nei riguardi delle loro attività precedenti, come ad esempio coltivare l’orto, accudire i fiori, passeggiare nel giardino ecc.; infine permette di compensare i deficit cognitivi e funzionali causati dalla demenza.
Lo spazio verde si configura come uno spazio dei sensi (tatto, olfatto, vista) e connettivo. Il primo è caratterizzato da piccole zone con spazi dedicati a specifiche essenze: aree colorate (piante selezionate in modo da garantire una corretta distribuzione cromatica) e aree aromatiche (piante che emettono profumazione intense al solo sfregamento delle foglie). Lo spazio connettivo è dato dal manto erboso ed elementi arborei. Il concetto di base del giardino Alzheimer è che deve rappresentare un percorso guidato, all’interno del quale le persone affette da demenza possono muoversi liberamente, senza pericoli, in vialetti pavimentati oppure in spazi verdi, senza alcun tipo di ostacolo, caratterizzato da un buon numero di panchine e corrimani. La guida ideale è rappresentata dalla natura: chi lo frequenta e vi sosta entra, infatti, in contatto con i diversi colori e aromi delle varie specie di piante presenti.
Domus Assistenza ha già avviato alcuni interventi per rendere fruibile l’area verde di pertinenza del nucleo demenze, sistemando i vialetti preesistenti, pareggiandoli al livello del terreno, sistemando una casetta con animali quale elemento di arricchimento (vivono al Carpine alcuni conigli, oggetto di attenzione da parte degli ospiti!) e provvedendo alla realizzazione di vasi e orti pensili, ad altezza degli ospiti. Ulteriori interventi saranno possibili se ci saranno altri contributi da parte di donatori.
Ausl, Comune di Carpi e Fondazione CR Carpi sul nuovo nucleo de Il Carpine
«L’apertura del nucleo demenze è un ottimo esempio di collaborazione tra Azienda USL, Unione dei Comuni e cooperativa Domus Assistenza che gestisce la Casa residenza anziani – osserva Stefania Ascari, Direttrice del Distretto Sanitario di Carpi – Il Nucleo, i cui ricoveri sono arrivati a regime in pochi mesi, permette di dare una importantissima risposta ai pazienti affetti da demenza con disturbi del comportamento, in collegamento con l’ambulatorio del Centro Disturbi Cognitivi del Distretto di Carpi e i Medici di Medicina Generale. È una realtà di cui il Distretto di Carpi aveva bisogno, come dimostra il numero significativo di ingressi effettuati già in queste ultime settimane di operatività. Un ulteriore passo in avanti nella capacità di risposta ai bisogni di salute delle famiglie del nostro territorio».
«Di questa struttura, innovativa e straordinaria anche nella concezione, c’era bisogno come dell’aria che respiriamo – dichiara il sindaco di Carpi Alberto Bellelli – 18 posti che saranno preziosissimi nella gestione della problematica “Alzheimer”, che rappresenta una delle grandi sfide del futuro per il settore socio-assistenziale. Con la costituzione del Nucleo, un progetto voluto e curato dall’Unione Terre d’Argine e dalla Azienda USL e che costa circa 700 mila euro l’anno, si va a completare la filiera dedicata alla demenza che, ai sollievi temporanei e ai gruppi di auto mutuo aiuto gestiti dal Gafa e al centro diurno De Amicis, ora affianca questi fondamentali 18 posti».
«Siamo a fianco del territorio e di chi si occupa di proteggere e dare risposte alle persone nelle fasi più fragili della loro vita e ai loro famigliari – afferma il presidente della Fondazione CR Carpi Corrado Faglioni – Anche la Fondazione CR Carpi ha voluto infatti fare parte di questo progetto importante, che affronta in modo innovativo e approfondito una problematica complessa e in espansione, fornendo gli arredi e le attrezzature del nucleo residenziale, per migliorare l’accoglienza degli anziani ospiti».
Domani open day Case residenza Carpi e Soliera
Domani – sabato 6 aprile – la cooperativa sociale Domus Assistenza organizza un “open day” delle strutture che gestisce nelle Terre d’Argine per offrire ai cittadini, in particolare familiari e caregivers, l’opportunità di informarsi sulle varie forme di demenza.
Dalle 9 alle 13 si aprono le porte delle Cra Il Carpine e Quadrifoglio di Carpi (piazzale Donatori Sangue 1) e S. Pertini di Soliera (via Matteotti 185). Si possono visitare le strutture, in particolare il nuovo nucleo residenziale per demenze de Il Carpine, ricevere dagli esperti di Domus Assistenza suggerimenti su come gestire i disturbi del comportamento, incontrare le geriatre Marina Turci e Vanda Menon (Ausl Modena) e la formatrice Marta Zerbinati (Focos Argento).
Inoltre nelle due Cra di Carpi si tengono laboratori di approfondimento su terapia occupazionale e multisensoriale, ambiente protesico e importanza della comunicazione; alla Pertini di Soliera, invece, i laboratori saranno dedicati all’arteterapia, stimolazione multisensoriale, attività motoria e in cucina.
L’evento si svolge con il patrocinio dell’Unione Terre d’Argine e la collaborazione del Gafa (Gruppo assistenza familiari Alzheimer).
La partecipazione agli open day è libera. Info: tel 059 829200.