Proposto a tutte le scuole secondarie di secondo grado del Distretto Ceramico “Noi parti offese” è un progetto realizzato all’intero del GAL 2019. GenerAzione Legale, un cartellone di eventi dedicato alla legalità che ormai da alcuni anni si propone di portare sul nostro territorio i temi della giustizia, della legalità e della responsabilità. Uno spazio di riflessione per dare gambe alla giustizia sociale di cui tanto si parla.
Mentre i tradizionali sistemi penali sono fondamentalmente incentrati sull’idea del punire e quindi sul soggetto da punire, le innovative pratiche di giustizia riparativa hanno il merito di aver riportato la vittima al centro del percorso che prende avvio dopo un reato.
Il sentimento che più di tutti accomuna le vittime di reato è la sfiducia: prima della rabbia, del desiderio di vendetta, della sofferenza esse si sentono sfiduciate, tradite.
L’attenzione a chi subisce ingiustizie, l’ascolto delle vittime, la vicinanza della comunità, è fondamentale per contenere i danni che già i reati producono ed arginare il senso di sfiducia.
Mercoledì 3 aprile 126 ragazzi (29 dall’istituto A. Volta, 45 dal liceo Formiggini e 42 dall’istituto E. Morante) hanno partecipato ad una mattinata di lavoro presso l’Aula Magna dell’istituto Volta. L’evento organizzato sotto forma di gioco di ruolo è stato ideato e proposto dalla Fondazione emiliano –romagnola per le vittime dei reati attraverso il gioco di ruolo: “Noi parti offese: la solidarietà in scena”.
Obbiettivi della giornata erano due. Riflettere e dare voce al punto di vista delle vittime dei reati e della comunità ferita dal reato commesso ed ipotizzare un progetto di aiuto alle vittime da sottoporre alla Fondazione.
Grazie al lavoro di rete dei diversi servizi ed istituzioni coinvolti ed alla collaborazione degli operatori del territorio che hanno dato la loro disponibilità (Luca Busani , Claudio Corradini, Valeria Tonelli, Valentina Pomi, Piero Loi, Stefania Anceschi, Alex Spattini e Frattasi Simona), si è strutturata una interessante mattinata di lavoro attraverso 4 diversi gruppi composti da 30 ragazzi circa e dai professori accompagnatori .
Essi, calati nei panni di sindaco e consiglieri comunali di un ipotetico comune “Castelfiorito”, dopo aver conosciuto attraverso articoli di giornale, notizie ansa e video interviste delle persone coinvolte, una situazione di reato, hanno elaborato il loro progetto di aiuto alle vittime.
Compito dei gruppi, Immedesimarsi nella situazione presentata, non con lo sguardo di una indagine investigativa ma con i panni di cittadini, amministratori e operatori che possono dare risposte concrete e di supporto a chi è stato vittima di reato.
Al rientro in plenaria la Dott.ssa Elena Buccoliero direttrice della Fondazione e i referenti dei diversi gruppi hanno fatto sintesi di quanto emerso e dettagliato proposte di aiuto.
Grazie alle strategie partecipative del gioco, alla interpretazione degli attori del Teatro dell’Argine che hanno dato voce ai vari soggetti coinvolti nelle situazioni e all’ottimo lavoro degli operatori, la mattinata si è rivelata un’interessante esperienza di formazione alla cittadinanza e alla solidarietà.