Fonderie cooperative di Modena conferma l’impegno a chiudere definitivamente lo stabilimento di via Zarlati entro il 31 gennaio 2022, possibilmente anticipando la scadenza se si creano le condizioni; a sviluppare il piano aziendale mantenendo un adeguato livello occupazionale; a bonificare l’area dello stabilimento. È questo uno dei punti principali del protocollo d’intesa tra Fonderie cooperative e il Comune di Modena sul piano di dismissione dello stabilimento di via Zarlati che ha iniziato ieri, martedì 5 marzo, il suo percorso istituzionale in Commissione consiliare, con la presentazione da parte dell’assessora all’Urbanistica Anna Maria Vandelli, per arrivare all’approvazione da parte del Consiglio comunale entro la fine del mese di marzo.
Alla commissione consiliare sono intervenuti anche l’assessora all’Ambiente Alessandra Filippi e rappresentati di Arpae e Ausl che hanno presentato i dati del monitoraggio sulla qualità dell’aria svolto nei pressi di Fonderie dal 30 ottobre al 2 dicembre 2018 che confermano che tutte le emissioni rientrano nei valori limite prescritti dall’Autorizzazione integrata ambientale. I tecnici hanno inoltre annunciato che è già partita la campagna di monitoraggio primaverile che proseguirà per circa un mese.
Gli obiettivi del protocollo sono la riqualificazione urbanistica e ambientale dell’area di via Zarlati; la delocalizzazione delle attività produttive, che si trasferiranno in un capannone di circa 4.000 metri quadrati (a fronte degli attuali 19 mila) in locazione da reperire nelle aree produttive esistenti; la difesa dei lavoratori e del diritto dell’impresa a proseguire la propria attività come sorgente di lavoro.
Nel protocollo, inoltre, Fonderie si impegna anche a concludere la bonifica dell’area entro un anno dalla cessazione dell’attività nello stabilimento e quindi, per predisporre il piano di bonifica, a effettuare una prima fase delle verifiche sui suoli, presentandone gli esiti, entro la fine di giugno 2020. L’impresa si impegna anche a garantire la continuità imprenditoriale a Modena sviluppando nuove attività a valle del processo di fonderia, con investimenti tecnologici adeguati, e a fornire servizi nel campo dei controlli ambientali e di abbattimento degli inquinanti a favore di imprese manifatturiere locali e nazionali.
Dal canto suo, l’Amministrazione comunale si impegna a fornire a Fonderie ogni supporto per la stesura degli atti necessari, e in particolare dell’Accordo operativo, in modo da ridurre i tempi della procedura, e a sostenerla nella preparazione delle domande di finanziamenti di fonte regionale ed europea. Si impegna, inoltre, a confermare nel prossimo Pug la vocazione edificatoria dell’area e l’indice edificatorio attuale, valutando eventuali incrementi nel rispetto dei parametri ambientali e prevedendo una valorizzazione dell’area, insieme allo sviluppo di un masterplan del Villaggio artigiano, la cui rigenerazione è entrata nel protocollo.
L’accordo tra Fonderie e Comune prevede, infine, un monitoraggio delle fasi di attuazione degli adempimenti connessi alla chiusura e al trasferimento dello stabilimento attraverso il Tavolo tecnico già in essere per il monitoraggio delle attività, e la costituzione di un Laboratorio per la condivisione del percorso e dei progetti riguardanti la chiusura delle Fonderie, la rigenerazione dell’area di via Zarlati e, più in generale, del Villaggio Artigiano. Al Laboratorio, oltre ai rappresentanti dell’azienda e del Comune, è prevista la partecipazione del presidente del Quartiere 4, di un rappresentante delle associazioni e dei comitati iscritti agli albi comunali o formalmente costituiti, del direttore didattico degli istituti scolastici del quartiere, di rappresentanti dei gruppi consiliari, dei sindacati e delle associazioni imprenditoriali.
Come hanno riportato i tecnici di Arpae, i risultati delle analisi dei dati raccolti durante la campagna di monitoraggio della qualità dell’aria svolta lo scorso novembre, confermano che le emissioni di Fonderie cooperative rientrano nei valori limite prescritti dall’Autorizzazione integrata ambientale (Aia) per tutti i parametri previsti che, in alcuni casi, sono inferiori a quelli stabiliti dalle norme nazionali. Le polveri PM10 misurate nel sito di controllo di via Saltini sono sovrapponibili con quelle della stazione di rilevamento del parco Ferrari, così come le concentrazioni di metalli (nichel, arsenico, cadmio e piombo), molto contenuti rispetto al valore obiettivo annuale e al valore limite (per il piombo) e coerenti con quanto misurato nelle aree urbane europee. Anche per quanto riguarda il benzene, i dati rilevati nell’area di fonderie sono sovrapponibili a quelli delle stazioni del parco Ferrari e di via Giardini e sotto al valore limite annuale di 5 microgrammi per metro cubo.