Si è svolto ieri mercoledì 1° agosto l’incontro in Maserati Auto tra la direzione aziendale, la Fiom/Cgil e la Rsa Fiom per esperire la procedura di cassa integrazione del mese di settembre 2018 per tutti gli operai e gli impiegati strettamente collegati alla produzione.
“Come la Fiom aveva previsto – dichiara il Segretariodi Modena Cesare Pizzolla – purtroppo il 27 agosto non si rientra al lavoro, dopo uno stop produttivo di un mese e mezzo, determinato da un periodo di cassa dal 18 luglio al 3 agosto e dalle ferie collettive dal 6 al 24 agosto.
L’azienda ha infatti aperto un’ulteriore richiesta di cassa integrazione in via continuativa con il periodo precedente, che va dal 27 agosto al 7 settembre e dal 17 settembre al 21 settembre. Così si arriva a quasi due mesi di stop produttivo continuativo, in quanto la direzione Maserati ha confermato che i volumi 2018 sono stati rivisti al ribasso rispetto a quanto previsto a inizio anno. Nel 2018 saranno infatti prodotte circa 2.400/2.500 autovetture (tra produzione Maserati e produzione Alfa Romeo) rispetto alla previsione di inizio anno di 2.800 autovetture.
Tutto ciò – afferma Pizzolla – deriva dall’incapacità di questo gruppo dirigente di trovare soluzioni che permettano di saturare gli impianti produttivi dello stabilimento modenese di Maserati Auto.
Così facendo si continua – nel totale silenzio delle altre sigle sindacali – a far pagare ai lavoratori questa situazione di mercato e di incertezza sul futuro, in quanto, lo diciamo per l’ennesima volta, manca un piano industriale produttivo di prospettiva.
Le uniche soluzioni proposte sono di continuare a distaccare lavoratori verso altri stabilimenti del gruppo Fca, come i 40 operai distaccati in Ferrari Auto a Maranello da diversi mesi, mentre proprio in queste settimane si sta chiedendo ai lavoratori la disponibilità ad andare a lavorare nello stabilimento VM Motori di Cento (Fe). Inoltre la direzione locale Maserati vive nella speranza che dalla direzione centrale, qualcuno venga a spiegare quello che succederà a Modena”.
“Ancora una volta, dunque l’azienda non sta mettendo in campo misure per potenziare lo stabilimento, ma al contrario per ridurre. I distacchi sarebbero sicuramente una misura utile se ci fosse un progetto per il futuro che chiarisse, una volta per tutte, quale e quante autovetture produrre a Modena e con l’impiego di quanti lavoratori. Al momento invece si conferma che per tutto il 2019 si continuerà a lavorare sui modelli attuali (Gran Cabrio e Gran Turismo).
La nuova direzione deve però sciogliere in tempi rapidi i dubbi sul futuro di Maserati ai lavoratori che vivono da troppo tempo nell’incertezza – conclude il segretario Fiom/Cgil Modena, Cesare Pizzolla – sia con un tavolo nazionale di confronto che un tavolo locale alla presenza unitaria di tutte le organizzazioni sindacali”.