Come valutare gli effetti delle scelte dei Comuni sulle differenze di genere e per ridurre le discriminazioni contro le donne. Uno strumento innovativo è rappresentato dal bilancio di genere che consente una lettura dei bilanci comunali secondo specifici parametri, appunto di genere, capaci cioè di individuare tutte le possibili ricadute sulla vita quotidiana delle donne.
Il tema è stato affrontato nel corso del seminario che si è svolto mercoledì 13 giugno nella sede della Provincia, nell’ambito di un programma di eventi formativi e di scambio di esperienze tra i Comuni modenesi in attuazione del “Patto per Modena per la prevenzione della violenza maschile sulle donne”, siglato lo scorso anno dai sindaci.
Nel corso dell’incontro, Tindara Addabbo, docente dell’Università di Modena e Reggio Emilia, ha illustrato il bilancio di genere già adottato dalla Regione ma soprattutto le nuove linee guida regionali per favorire l’introduzione di questo strumento nei Comuni. L’esperienza è già partita in alcune realtà, come hanno spiegato le assessore alle Pari opportunità dei Comuni di Modena e di Carpi Irene Guadagnini e Stefania Gasparini.
All’incontro hanno partecipato anche Caterina Liotti, consigliera provinciale con delega alle Pari opportunità, Vittorina Maestroni del Centro documentazione donna, e assessore alle Pari opportunità di numerosi Comuni.