Il consumo di alimenti ricchi di antiossidanti come la mela e il succo di mela aiuta a ridurre i problemi associati alla perdita di memoria con potenziali prospettive positive per la cura dell’Alzheimer. E’ quanto afferma la Coldiretti sulla base della ricerca effettuata dal team di Thomas Shea dell’ University of Massachusetts Lowell (UML) e pubblicata nel numero di agosto dell’ “International Journal of Alzheimer’s Disease”.

La ricerca ha evidenziato – sottolinea la Coldiretti – che il consumo di succo di mela aumenta nel cervello degli animali la produzione del neurotrasmettitore acetilcolina che aiuta la trasmissione di messaggi tra le cellule nervose ed è essenziale per la memoria. Un risultato importante poiché – precisa la Coldiretti – l’incremento di acetilcolina nel cervello aiuta a rallentare il declino mentale nelle persone affette da Alzheimer. Infatti la strategia medica attualmente utilizzata per combattere la malattia si fonda proprio sulla somministrazione di farmaci che inibiscono la produzione di enzimi (colinesterasi) che distruggono l’acetilcolina.
Il nuovo studio – continua la Coldiretti – ha verificato un incremento della produzione di tale sostanza in topi di laboratorio alimentati con un dieta povera di nutrienti, ma arricchita di succo di mela ci conferma la presenza nel “frutto del peccato” di un mix di antiossidanti che migliorano la memoria e la capacità cognitiva inibendo i processi ossidativi nel cervello. Si tratta di una ulteriore prova scientifica degli effetti benefici della mela sulla salute molto noti nella tradizione popolare con il proverbio “una mela al giorno toglie il medico di torno”.

L’Italia – continua la Coldiretti – è il secondo produttore comunitario di mele nell’Europa a 25, dopo la Polonia, con oltre 67.000 ettari coltivati per una produzione che quest’anno sarà inferiore alle 2 milioni di tonnellate (1,95) in calo del 6 per cento rispetto allo scorso anno e concentrate nel Trentino-Alto Adige, in Veneto, Emilia-Romagna, Piemonte, Campania e Lombardia. La leadership italiana è invece indiscussa dal punto di vista qualitativo con quasi la metà della produzione garantita da denominazioni riconosciute dall’Unione Europea come Dop o Igp (Val di Non, Melannurca Campana e Mela Alto Adige).
La mela – conclude la Coldiretti – è il frutto più apprezzato dagli Italiani con un consumo di oltre 20 kg a testa all’anno (circa 130 mele) che tuttavia risulta di molto inferiore a quello consigliato come ricetta popolare per vivere sani.