Un grave caso di infanzia violata quello verificatosi in un comune della provincia di Reggio Emilia lo scorso mese di luglio ai danni di un minorenne e culminato, nel successivo mese di agosto, con l’arresto dell’autore della violenza, risultato essere un vicino di casa. Ad ammanettarlo i carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale dei Carabinieri di Reggio Emilia, che avevano dato esecuzione a un ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Reggio Emilia su richiesta della Procura reggiana a sua volta concorde con gli esiti investigativi dei carabinieri.
In manette, con l’accusa di violenza sessuale aggravata, era finito un 21enne pakistano abitante in un comune della bassa reggiana, ristretto inizialmente in regime di arresti domiciliari per poi essere scarcerato e sottoposto all’obbligo di presentazione alla P.G.. La Dr.ssa Maria Rita Pantani, Sostituto presso la Procura reggiana titolare delle indagini, ha fatto appello al Tribunale della Libertà di Bologna che ritenendo viziato l’atto impugnato ed accogliendo le richieste della Procura ha disposto la custodia in carcere a carico del 21enne che oggi è stato arrestato dai carabinieri del Nucleo Investigativo del comando Provinciale di Reggio Emilia. I militari hanno dato esecuzione al provvedimento divenuto definitivo non avendo al riguardo l’indagato fatto ricorso.
Pesante come un macigno l’accusa contestata nel capo di imputazione del provvedimento restrittivo, secondo il quale l’uomo, approfittando delle condizioni di inferiorità fisica e psichica del minorenne, minore di quattordici anni e affetto da deficit cognitivi, dopo averlo condotto in un luogo isolato e avergli intimato di abbassarsi i pantaloni lo violentava. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Reggio Emilia, che hanno condotto le indagini, i fatti sono accaduti la sera del 10 luglio scorso quando il giovane, che abita poco lontano dalla piccola vittima, ha avvicinato il bambino, che stava giocando in sella alla sua bicicletta, e carpitane la fiducia la portato a fare un giro. Raggiunta una zona isolata, in aperta campagna, ha quindi abusato sessualmente di lui. Il bambino, tornato a casa, ha raccontato tutto ai genitori che lo hanno immediatamente condotto in ospedale per le cure del caso e dove i sanitari accertavano la violenza sessuale. Da qui la denuncia ai carabinieri del nucleo investigativo del comando Provinciale di Reggio Emilia e le successive fasi accennate in premessa che hanno portato all’odierno arresto in regime di custodia cautelare in carcere.