Nel trimestre il volume d’affari si contrae dello 0,8 per cento. L’inversione di tendenza è dovuta alle piccole imprese, mentre prosegue contenuta la crescita per le grandi imprese. In un anno scende l’occupazione, gli addetti sono diminuiti del 13,5 per cento, molto più che in Italia (-6,3 per cento) e scompaiono 1.288 imprese (-1,9 per cento), più che in Italia (-1,4 per cento), la gran parte ditte individuali, mentre crescono solo le società di capitali.
Non c’è ancora ripresa nel mondo delle costruzioni. Nel terzo trimestre 2016 il volume d’affari a prezzi correnti è leggermente diminuito (-0,8 per cento) rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. L’inversione di tendenza è dovuta alle piccole imprese, mentre prosegue contenuta la crescita per le grandi imprese. Queste le indicazioni che emergono dall’indagine sulla congiuntura delle costruzioni realizzata in collaborazione tra Camere di commercio e Unioncamere Emilia-Romagna. Si riduce sensibilmente la quota delle imprese che rileva un volume d’affari in crescita rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno, che passa dal 33,3 al 27,6 per cento. La quota delle imprese che segnalano una diminuzione sale in misura meno ampia e passa dal 20,7 al 24,1 per cento. L’inversione di tendenza è dovuta alle piccole imprese (-2,0 per cento), mentre le medie riescono a mantenere il volume d’affari invariato (+0,1 per cento) e prosegue contenuta la crescita delle grandi imprese (+0,9 per cento).
Lavoro e ammortizzatori sociali Secondo Istat, nel terzo trimestre gli occupati nelle costruzioni erano circa 96 mila, il 13,5 per cento in meno, un vero crollo corrispondente a 15.000 addetti in meno rispetto a un anno prima. Il calo è stato essenzialmente determinato in più ampia misura dagli autonomi e è stato meno rapido per i dipendenti. La caduta è risultata assai superiore all’ampia flessione rilevata a livello nazionale (-6,3 per cento). La Cassa integrazione guadagni è apparsa in diminuzione. Nei primi dieci mesi del 2016 le ore autorizzate per interventi ordinari, straordinari e in deroga sono ammontate a circa 5 milioni e mezzo, vale a dire il 25,5 per cento in meno rispetto all’analogo periodo del 2015.
Il registro delle imprese A fine settembre le imprese attive nelle costruzioni erano 67.457, quindi 1.288 in meno in un anno (-1,9 per cento). La riduzione è più ampia tra quelle operanti nei lavori di costruzione specializzati (-734 unità, -1,5 per cento), ma più rapida per le attive nella costruzione di edifici (-3,1 per cento, -553 unità).
La diminuzione è determinata soprattutto dalle ditte individuali (-2,5 per cento, 1.186 unità), ma la tendenza negativa è più forte per le società di persone (-3,8 per cento), che risentono negativamente dell’attrattività della normativa delle società a responsabilità limitata. È elevata anche la flessione per la più piccola compagine dei consorzi e delle cooperative (-4,4 per cento). Grazie anche all’attrattività della normativa citata, aumentano solo le società di capitali (+2,0 per cento).