Tper ha ospitato oggi nella propria Sala Congressi il convegno nazionale “Prima giornata italiana del filobus”, durante il quale si sono succeduti qualificati interventi sulle principali esperienze nei sistemi filoviari nel nostro Paese, una parte importante della mobilità urbana per gli aspetti di efficacia e di sostenibilità ambientale che fanno di questa modalità di trasporto una scelta attuale nel panorama delle smart cities.
Attualmente le città europee dotate di reti filoviarie sono 93 con un totale di circa 550 linee servite da un parco veicolare complessivo di circa 5200 filobus circolanti.
In Italia, la modalità filoviaria è distribuita in 14 realtà urbane (tra cui le città metropolitane di Milano, Roma, Napoli e Bologna) con reti estese per un totale di 295 km (dato relativo all’infrastruttura, al netto delle sovrapposizioni, intesi quindi come – ove presente – bifilare di andata e ritorno; la lunghezza totale del bifilare è dunque da considerarsi generalmente raddoppiata) e 38 linee servite da 584 vetture.
Bologna, in termini di lunghezza, con i suoi 37 km di rete (60 km se si considera la linea dei bifilari filoviari in ogni direzione) presenta, oggi, insieme a Cagliari la seconda maggior estensione di rete, superata – seppur di poco – da Milano; come noto, però, la rete di Bologna aumenterà notevolmente nei prossimi anni sia con l’entrata a regime delle linee Crealis, sia, successivamente, con l’estensione della filoviarizzazione ad altre linee portanti del servizio prevista nell’ambito del Progetto Integrato della Mobilità nell’Area Metropolitana Bolognese.
A seguito di questi interventi, Bologna si confermerà ancora di più tra le città più “filoviarizzate” d’Italia per estensione di rete. Le linee di filobus risulteranno più che raddoppiate e anche la flotta aumenterà di pari passo: ai 46 filobus in servizio oggi, si aggiungeranno i 49 Crealis-Emilio (alcuni dei quali già in servizio quotidianamente sulla linea 13) e i 55 nuovi filobus previsti dal trasporto integrato ferro-gomma sulle direttrici principali del sistema di trasporto pubblico di Bologna.
La Presidente di Tper, Giuseppina Gualtieri, che ha dato il via ai lavori del convegno odierno, ha dichiarato: “Tper ha ospitato questo confronto tra addetti del settore a cui ha collaborato con alcuni interventi dei propri dirigenti tecnici che hanno fatto il punto sugli sviluppi dell’importante rete filoviaria bolognese. In aggiunta a quanto già realizzato di recente nell’ambito del progetto Crealis, Tper ha in previsione un piano di investimenti in nuovo materiale rotabile, bus e treni, che supera per i prossimi anni i 150 milioni di euro, 41 dei quali destinati a mezzi filoviari. La significativa quota riservata a questa modalità di trasporto testimonia che l’obiettivo dell’azienda e delle istituzioni del territorio è di puntare a qualificare ulteriormente il trasporto pubblico intermodale anche attraverso il sistema filoviario; investimenti concreti nella direzione della sostenibilità ambientale sia in termini di emissioni che di rumore”.
La strategia ambientale di Tper prevede, infatti, per lo sviluppo della flotta di bus nei servizi urbani, un mix di modalità “green”, regolato a seconda delle peculiarità delle diverse linee, che comprende mezzi ibridi e bus a metano oltre, appunto, ai filobus, dedicati alle linee “portanti” della rete.
Dal convegno è emerso che il filobus, oggi, rappresenta una strategia quanto mai attuale, nel novero delle tante modalità di trasporto intermodale. Quella filoviaria, essendo “solo elettrica” non comporta emissioni inquinanti di gas nocivi e climalteranti in atmosfera ed assicura un contenimento del rumore molto apprezzato in ambiente urbano rispetto ai mezzi di trasporto tradizionale. Il possibile impiego di energia rinnovabile alla fonte rende, poi, l’intero sistema completamente ecologico.
Il filobus, grazie all’alimentazione diretta dal bifilare, non ha problemi di autonomia e può così essere impegnato anche in presenza di pendenze e con importanti carichi di passeggeri. Il filobus moderno, poi, è dotato delle più avanzate tecnologie e soluzioni, quali il pianale ribassato, la climatizzazione e porte più ampie per agevolare l’incarrozzamento dei passeggeri, e i sistemi a batteria o supercapacitori consentono un efficace recupero dell’energia di frenata rendendo i veicoli ancora più performanti.
Tra i maggiori punti di forza della tecnologia filoviaria c’è quello di poter svolgere servizi senza bisogno di rifornimento; pertanto con esso è possibile programmare anche lunghi turni giornalieri di impiego della vettura. Sul piano della sostenibilità economica – aspetto fondamentale per le aziende del trasporto pubblico, sempre più impegnate in efficientamento della spesa e equilibri di bilancio – si dimostra che l’ottimizzazione del sistema filoviario risulta essere tanto maggiore quanto più aumentano i chilometri percorsi dai veicoli. A fronte dei costi fissi invariati, maggiore è l’utilizzo, maggiore è il risparmio derivante dall’utilizzo dell’energia elettrica rispetto ai carburanti tradizionali. Quest’ultima considerazione colloca il filobus nell’esercizio di linee “forti” del servizio e non di linee secondarie, esattamente come prospettato per la mobilità bolognese.
Il “vantaggio” della modalità filoviaria può essere ulteriormente aumentato applicando corrette politiche di mobilità (corsie riservate, asservimento semaforico, ecc.) atte ad aumentarne la velocità commerciale e, conseguentemente, l’attrattività per il pubblico.