La Slesia (regione della Polonia al confine con la Germania) ha una delicatezza tutta sua. Grandi distese di foreste si alternano a piccoli borghi, nei quali l’attenzione dei dettagli e la cura dell’ordine costruiscono panorami di inusuale bellezza, capaci di trasmetterti pace e tranquillità.
Opole, cittadina grande la metà di Reggio Emilia, è perfettamente in sintonia con questa percezione. Lo si capisce già dal primo approccio con il paese. Le strade lastricate del centro indirizzano lo sguardo verso scorci di altri tempi, di un gusto più teutonico che polacco.
Opole ha anche una consolidata tradizione religiosa. Nel seminario della città quest’anno i nuovi iscritti per il primo anno sono 23. Una grande sincerità permea la dimensione di fede del paese: la chiesa entra nelle case di Opole quotidianamente, è parte integrante della formazione dei giovani, la Parola è vissuta nella concretezza dell’agito vivere comune.
Agnese, Lucia, Malvina, e con loro tanti altri giovani incaricati della Pastorale Giovanile, si sono occupati in questi ultimi mesi dell’organizzazione del gemellaggio tra la loro diocesi e quella di Reggio Emilia e Guastalla. L’accoglienza che riservano a chi arriva rispecchia l’armonia dei luoghi nei quali vivono. Incredibilmente attenti alle nostre necessità, attendono con ansia l’arrivo dei ragazzi italiani, vivono con grande entusiasmo questa fase di scambio culturale e spirituale. Loro, che a Reggio Emilia hanno passato qualche giorno di scambio a maggio, ora ci accompagnano nell’incontro coi visi e con le abitudini locali. Il loro sguardo su di noi offre sicurezza, è fonte di grande serenità. A tutti i pellegrini regalano un braccialetto con la scritta: “l’incontro è la cosa più importante”.
Intanto da Reggio sono partiti ieri sera i primi quindici pullman di ragazzi della nostra diocesi in direzione Polonia. Piazzale Europa si è riempito come quando si assiste ai grandi eventi. Uno dopo l’altro hanno lasciato l’autostazione carichi di aspettative e di domande in cerca di risposta.
È stato un anno interamente dedicato a preparare questo viaggio. I ragazzi, nelle singole parrocchie, hanno lavorato a lungo sul senso delle beatitudini, tema di questa GMG. E, parallelamente, sono stati invitati a rimettere in discussione quanto appreso nella loro quotidianità, a porsi quelle domande di senso che spaziano dai sogni personali alle domande di fede, passando dalle concrete esperienze del vissuto.
I giovani partiti ieri sera sono dunque attesi nella cittadina polacca a partire dalle 15.00 di oggi. Tutto è qui pronto ad accoglierli, con un calendario che li vedrà protagonisti di numerosi appuntamenti, sia di vita quotidiana che di preghiera, all’interno delle varie parrocchie polacche della diocesi di Opole, a partire già da questa stasera.