Ieri mattina una donna reggiana ha denunciato ai Carabinieri della Stazione di Reggio Emilia Santa Croce di essere stata contattata, attorno a mezzogiorno sulla propria utenza telefonica fissa, da uno sconosciuto il quale, dopo essersi qualificato come Carabiniere, tentava di farle credere che la propria figlia era rimasta coinvolta in un sinistro stradale. Per tale motivo avrebbe dovuto contattare il “Maresciallo del Carabinieri Maurizio Primo”, al quale avrebbe dovuto elargire una non precisata somma di denaro per risolvere la questione.
La donna, insospettitasi dall’insistenza dell’interlocutore, riferiva di non essere disposta a pagare alcun ché ed interrompeva la conversazione, segnalando poi il fatti ai “veri” Carabinieri di Reggio Emilia Santa Croce.
Al fine di ribadire la necessità di sensibilizzare la popolazione nella prevenzione di tale fenomeno, si comunica che i riferimenti al “Maresciallo Maurizio Primo”, talvolta utilizzati in queste circostanze (con tale nome non esiste alcun Carabiniere su tutto il territorio nazionale), sono di assoluta fantasia e che l’Arma dei Carabinieri, al pari delle altre Forze di Polizia, non richiede in nessuna occasione somme di denaro.
Si ribadisce altresì a tutti i cittadini la necessità di diffidare di chiunque faccia richieste telefoniche quantomeno “insolite”, provvedendo all’immediata segnalazione del fatto ai numeri di emergenza “112 e 113”. L’invito è rivolto anche ai familiari degli anziani ai quali si raccomanda di sensibilizzare nel senso i propri congiunti, e di mantenere costante l’attenzione su tale fenomenologia in modo da segnalare all’Arma dei Carabinieri ogni episodio degno di rilievo. Le situazioni dubbie possono essere risolte attraverso verifiche da eseguire, oltre che attraverso i predetti numeri di emergenza, tramite il centralino del Comando Provinciale di Reggio Emilia (0522/5381) e presso tutti i Comandi Stazione presenti sul territorio.