Il Comune di Fiorano Modenese, Confindustria Ceramica, Edicer, Cersaie, Linea di Confine per la Fotografia Contemporanea, con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena domenica 5 giugno 2016, alle ore 17, invitano all’inaugurazione di ‘Seccoumidofuoco’, la sezione fotografica di Manodopera, nel Museo della Ceramica al Castello di Spezzano e alla presentazione del volume ‘Seccoumidofuoco’ di Paola De Pietri, edizioni Linea Di Confine.
Alle ore 15 apre il Castello di Spezzano e prende avvio, con FabLab di Casa Corsini, la ‘Corte delle stampanti’ 3D printing performace ‘Da Mutina fecit al Made in Italy’, con omaggio 3D ai partecipanti. Al termine della inaugurazione e della presentazione segue aperitivo in corte con musica del gruppo Swingari.
La nuova sezione fotografica permanente all’interno del Museo della Ceramica nel Castello di Spezzano costituisce un’appendice che arricchisce ulteriormente l’allestimento multimediale di Manodopera, “la storia degli uomini e delle donne che hanno fatto la ceramica”, inaugurata nel 2013 e curata da Francesco Genitoni.
Si tratta delle 18 opere che la fotografa reggiana Paola De Pietri ha realizzato nello stesso anno dopo un reportage all’interno di alcuni dei più aggiornati stabilimenti del Distretto ceramico, tra i quali Atlas Concorde, Casalgrande Padana, Florim, Panaria; reportage finalizzato a documentare l’attualità dei processi produttivi e dei prodotti ceramici, coordinato dal Comune di Fiorano Modenese in collaborazione con Confindustria Ceramica e Linea di Confine per la Fotografia Contemporanea, l’Associazione culturale formata da Enti pubblici che cura rilievi fotografici su aree del territorio in relazione alle tematiche della sua trasformazione.
La nuova sezione fotografica, intitolata Seccoumidofuoco come già la mostra presentata all’interno di Cersaie 2013, sarà allestita in una sala di 150 metri quadrati al secondo piano del Castello di Spezzano. Le 18 opere di Paola De Pietri saranno riprodotte e analizzate anche in un volume pubblicato in collaborazione con Confindustria Ceramica che sarà presentato per l’occasione, con la grafica di Leonardo Sonnoli, designer italiano di livello internazionale che ha dato nuova dimensione alla grafica di pubblica utilità.
Come scrive Francesco Genitoni, curatore di Manodopera, nel volume: “Manodopera, sezione del Museo della Ceramica al Castello di Spezzano, è stata inaugurata nel 2013 dal Comune di Fiorano Modenese con il contributo di Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, sponsor istituzionali Acimac, Cerarte, Confindustria Ceramica, Società Ceramica Italiana. Già nel titolo, Manodopera, e sottotitolo, L’uomo nobilita il lavoro, sono dichiarati gli obiettivi della nuova Sezione multimediale: “raccontare la storia degli uomini e delle donne che hanno fatto la ceramica del Distretto modenese-reggiano”.
Ancora nel 2013 il Comune di Fiorano, in collaborazione con Confindustria Ceramica, ha affidato a Linea di Confine per la Fotografia Contemporanea l’incarico di aggiornare la documentazione relativa alla produzione ceramica negli stabilimenti dei gruppi Atlas Concorde, Casalgrande Padana, Florim e Panaria. Paola De Pietri, fotografa che predilige l’indagine dello spazio e del tempo nel paesaggio, nei 18 scatti presentati in questo volume con grande libertà ha dato la sua lettura del paesaggio all’interno degli stabilimenti ceramici di oggi. Le squadre di uomini e donne del secolo scorso sembrano estromessi dai grandi macchinari robotizzati. In realtà ci sono ancora, anche se meno numerosi di una volta, dietro le quinte, dove si progettano e commercializzano i prodotti. E ci sono ancora tutti, idealmente, dentro le scatole che compongono i tre tavoli/pallet posti di fronte alle fotografie di Paola De Pietri nell’esposizione permanente seccoumidofuoco al Castello di Spezzano. Qui tutti loro, attraverso link reali e virtuali, danno vita a un dialogo che racconta l’importanza della propria storia. Documentarla e mantenerla fermento attivo è uno degli impegni che Manodopera ha assunto e porta avanti anche con seccoumidofuoco”.
La fotografa Paola De Pietri, così descrive i suoi scatti: “Argille, caolini, sabbie e feldspati e altre materie prime sono alla base delle ‘ricette’ delle ceramiche. Attraverso operazioni che ricordano procedimenti alchemici sono trasformati grazie a una sapienza e una tecnica che arrivano dal nostro lontanissimo passato. Le foto in progetto non hanno lo scopo di essere una spiegazione esaustiva dei nuovi e innovativi processi produttivi dell’industria ceramica, ma suggestioni sulla complessità e l’origine di un processo dove l’uomo è ora chiamato a partecipare soprattutto come controllore e supervisore”.
Paola De Pietri è nata a Reggio Emilia, dove vive e lavora. Si dedica alla fotografia dagli anni novanta. Numerosi i progetti di osservazione del territorio e di riflessione su dinamiche sociali. Sue opere sono state presentate in importanti esposizioni personali e collettive in Italia, in Europa e in Cina. Nel 2009 vince il premio triennale Albert Renger-Patzsch per la pubblicazione del volume fotografico To face.