«Saranno tre anni intensi, ma la proposta che viene dalla Conferenza territoriale di Modena traccia una strada coraggiosa che va veramente nella direzione dell’unificazione dei due ospedali, perché qui c’è anche la consapevolezza dei clinici. L’esperienza modenese potrà costituire un laboratorio importante e visto il grande lavoro che avete fatto, la sfida è un percorso di sperimentazione che duri tre anni o anche meno».
Lo ha affermato l’assessore regionale alle Politiche per la Salute Sergio Venturi lunedì 30 maggio a Modena durante l’incontro, che si è svolto al Centro famiglie di Nazareth, della Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria di Modena (CTSS) con i Collegi di direzione delle due aziende sanitarie Ausl e Policlinico, per monitorare il percorso di integrazione degli ospedali Policlinico e Baggiovara. Durante la mattinata le direzione sanitarie e amministrative delle due aziende hanno presentato lo stato di avanzamento del progetto di sperimentazione gestionale, i principali assetti organizzativi e le prime valutazioni in merito alla gestione del personale e dei contratti di committenza.
“Piccolo non è bello – ha commentato Venturi – e mettersi insieme è quanto fanno le strutture che intendono raggiungere grandi risultati. Il futuro sarà con meno ospedali, più ospedali qualificati di alto livello e più servizi territoriali in grado di avvicinare le cure ai cittadini. Anche se l’ospedale resterà il punto più alto di quanto siamo in grado di fare, sono grandi le potenzialità per domiciliare le cure e fra dieci anni potremo fare a casa anche la terapia oncologica; in questo panorama un ruolo importante lo hanno i medici di famiglia con i quali occorrerà trovare nuove forme di dialogo”.
L’assessore Venturi ha inoltre annunciato che tornerà a Modena già il 13 giugno per sancire il percorso che condurrà entro la fine del mese alla delibera della Giunta regionale che darà il via alla sperimentazione.
«Tutto per partire il primo luglio con la cabina di regia incaricata della governance complessiva della sperimentazione gestionale e per ottenere risultati anche prima del previsto – ha precisato il presidente della Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria Gian Carlo Muzzarelli ribadendo che l’obiettivo dell’integrazione è garantire una sanità più moderna ed efficiente in un’ottica di rete, in grado di rispondere ai cambiamenti in atto nella società dove l’aumento dell’aspettativa di vita va di pari passo con l’invecchiamento della popolazione”.
Inoltre, sottolineando il complessivo equilibrio di bilancio delle due strutture ospedaliere, in linea con gli obiettivi regionali anche in materia di liste d’attesa, Muzzarelli ha fatto sapere che nel prossimo incontro della CTSS saranno affrontate le questioni ancora aperte e si chiuderà la fase di pre-avvio del percorso.
In conclusione, il co-presidente Alberto Bellelli ha evidenziato che “la scelta politica dell’integrazione tra i due ospedali era già stata inserita nel Pal; ora serviva il coraggio di agirla”, ha detto. E ha ribadito “l’impatto qualificante che l’operazione ha e deve avere su tutta la rete ospedaliera provinciale, altrimenti non ci potrebbe essere coerenza nel percorso di cura, e la necessità di trasmettere in ogni ambito la razionalità del disegno complessivo”.