Andrisano-VecchiUna realtà in controtendenza rispetto al contesto nazionale, vale a dire una realtà in tendenza decisamente positiva, è quella che caratterizza l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia (Unimore) ed i rapporti fra quest’ultima e il Comune di Reggio Emilia.
In una città che, dopo una forte crescita, va stabilizzandosi sul piano demografico (171.345 residenti, di cui 13mila giovani tra i 18 e i 25 anni pari al 7,6% della popolazione complessiva), ha agganciato con decisione la congiuntura favorevole al superamento della crisi con una produzione e un export fra i primi in Italia, è impegnata nello sviluppo delle proprie competenze distintive – Educazione, Meccanica-Meccatronica, Energia/Edilizia Sostenibili, Agri-Food, Servizi nel Parco dell’Innovazione, ma anche Sanità e Cultura – e detiene un tasso di disoccupazione ben al di sotto della media nazionale e regionale, l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia raggiunge performance d’eccezione in ambito nazionale, sotto il profilo della didattica, della ricerca e del numero degli iscritti. Mentre scende il numero degli iscritti in altri atenei italiani e della regione Emilia-Romagna, nelle sedi universitarie di Reggio Emilia e di Modena si ha infatti una tendenza marcatamente opposta: più 35,4% nel 2014-2015 rispetto al 2006-2007 a Reggio Emilia, più 0,4% a Modena. Complessivamente un più 9,7% come percentuale di ateneo.

In questo contesto – in cui gli investimenti in ricerca, formazione, innovazione e infrastrutture al servizio del sapere e dell’accoglienza (2.392 gli studenti fuori sede a Reggio Emilia su un totale di 6.665 iscritti nella sede reggiana di Unimore) hanno un rilievo di primaria importanza – si colloca il nuovo Accordo quadro fra l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia ed il Comune di Reggio Emilia, presentato oggi al Tecnopolo di Reggio Emilia dal sindaco Luca Vecchi e dal rettore Angelo O. Andrisano, insieme con l’assessore a Educazione e Conoscenza Raffaella Curioni e del prorettore per la sede di Reggio Emilia, Riccardo Ferretti.

Filosofia dell’Accordo – elemento fondante e distintivo del nuovo Patto per la Città educante che il Comune condivide e redige con le agenzie educative, di formazione e ricerca del territorio – è la costruzione della “Società della conoscenza”, come sfida di Reggio Emilia (ma lo è dell’intero Paese), attraverso la valorizzazione e la qualificazione della formazione, della ricerca e dell’innovazione tecnologica.

Universita-Comune

“Le linee strategiche di Comune e Università – ha detto il sindaco di Reggio Emilia, Luca Vecchi – si intersecano e si uniscono là dove lo sviluppo della conoscenza e dei saperi coincidono con il diritto all’educazione ed alla formazione e con la crescita sostenibile del territorio, in termini sociali ed economici. Credo che questi temi generali siano alla base dell’Accordo, che mette nero su bianco impegni reciproci, a cominciare dalle nuove azioni dedicate al Campus di San Lazzaro, in particolare il completamento dello Studentato nel padiglione Vittorio Marchi, e alla ricerca ed innovazione, che nell’Area Nord ed in particolare nell’area Reggiane, oltre che nello stesso Campus, trovano i luoghi ideali per svilupparsi.
“Abbiamo lavorato insieme – ha concluso il sindaco Vecchi – per elaborare una strategia comune, che armonizzi e capitalizzi le specifiche competenze della nostra città e della sua Università, in una chiave sempre più aggiornata al mutare dei tempi. Integriamo sempre più l’Università nel tessuto reggiano, culturale ed educativo, ma anche sportivo e di una mobilità sostenibile e, d’altra parte, creiamo le condizioni affinché l’Università possa svolgere al meglio il proprio ruolo di didattica e ricerca, e contribuire alla crescita della nostra comunità, in una dimensione territoriale, che arricchisce anche la qualità urbana e delle relazioni, e in una dimensione internazionale a cui Reggio e il suo Ateneo sono vocati”.

“Con questo accordo – ha dichiarato il rettore Angelo O. Andrisano – si consolida la presenza dell’Università nella città di Reggio Emilia. Una presenza già significativa che, in pochi anni, ha saputo realizzare numeri importanti di studenti, docenti e attività volte alla ricerca. E’ volontà comune tuttavia voler migliorare ulteriormente l’accoglienza degli studenti, dal completamento delle infrastrutture e dei servizi del Campus San Lazzaro, alla valorizzazione e integrazione di altri luoghi destinati alla vita universitaria in area urbana. Questa intesa costituisce la cornice necessaria per il futuro e per far sì che Reggio Emilia diventi sempre più una vera città universitaria”.
Il rettore ha sottolineato inoltre il buon andamento delle iscrizioni all’Ateneo, determinato fra l’altro alla buona qualità dell’offerta complessiva che Unimore produce e che è confermata, fra l’altro, dalla Certificazione di qualità riconosciuta.

“L’accordo con l’Università – ha detto l’assessore Raffaella Curioni – si inserisce nel nuovo Patto per la Città educante che rappresenta la cornice strategica di riferimento per accordi più specifici e mirati: il Patto per le Giovani generazioni, il Piano strategico per la Creatività giovanile, le Azioni legate alle Scuole superiori, il rafforzamento dell’Accordo strategico con gli Istituti comprensivi. L’accordo con l’Università, inoltre, rafforza e sviluppa il rapporto tra Servizi comunali e Dipartimenti universitari, a beneficio e valorizzazione di entrambi”. L’assessore Curioni ha spiegato inoltre che il completamento dello Studentato nel padiglione Vittorio Marchi avverrà con un investimento stimato in una decina di milioni di euro: un’azione che segue la conclusione dei lavori del primo stralcio, per i quali l’investimento pubblico era stato di tre milioni di euro.

“Con questo accordo – ha detto il prorettore Riccardo Ferretti – arriviamo in anticipo rispetto alle consuete tempistiche richieste per questo tipo di intese, a dimostrazione del concreto interesse dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia e del Comune nell’identificare una medesima cornice strategica di azione coordinata”. Il Prorettore ha poi sottolineato il valore che, nell’accordo, viene dato alla Terza missione dell’Università, vale a dire, oltre alle classiche Ricerca e Didattica, anche la Divulgazione del sapere e quindi il rapporto con la città e la sua comunità.

 

ELEMENTI DI NOVITÀ – Gli elementi di novità dell’Accordo, che entrano nel cuore dell’attività didattica e di ricerca trovando strade di lavoro congiunto tra Università e Comune, sono:

– lo sviluppo della principale competenza distintiva della città, l’Educazione, ribadita nelle attuali Linee programmatiche di mandato dell’Amministrazione comunale ed estesa anche ad altri gradi di istruzione, come quello della scuola secondaria di secondo grado ed universitaria;
– la scelta condivisa di contenuti di ricerca comune, in cui può essere utile il raccordo con il sistema scolastico (a partire dalle Scuole d’infanzia comunali e da Reggio Children), i progetti della Città educante e l’Università, mantenendo ed ampliando le attuali collaborazioni;
– il ruolo di attrazione territoriale, che sempre più caratterizza il tessuto cittadino, specializzandolo anche per la qualità dei servizi universitari;
– il metodo di lavoro in sinergia, attraverso un Tavolo permanente, tra Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia e Comune di Reggio Emilia, per monitorare e realizzare i contenuti dell’Accordo.

OBIETTIVI – Gli obiettivi dell’Accordo condivisi tra Comune e Unimore sono:

A) valorizzare l’eccellenza reggiana in campo educativo, consolidandone la dimensione di competenza distintiva nelle azioni di governance della città anche con l’Università;

B) migliorare le collaborazioni in essere e stabilire le priorità negli ambiti di intervento e collaborazione tra tutte le competenze del Comune e le competenze presenti in Unimore;

C) individuare ed attivare congiuntamente modalità di stretta collaborazione per lo sviluppo socio-economico e per il miglioramento della qualità della vita della città, dei suoi abitanti e degli studenti universitari.
LINEE STRATEGICHE – Le linee strategiche dell’Accordo sono tre:

1. Formazione e didattica in ambito educativo: una collaborazione tra Officina Educativa del Comune di Reggio Emilia ed Unimore, in cui la caratteristica distintiva dell’Educazione diventi un approccio che si sviluppa su tutti gli ordini scolastici e formativi, a partire dal coinvolgimento del Dipartimento universitario di Educazione e Scienze umane per un diritto diffuso a un’educazione di qualità.
Questa linea riguarda l’accompagnamento all’approccio educativo attraverso sperimentazioni di nuovi linguaggi della conoscenza, in una continuità educativa, rivolta anche a insegnanti ed educatori, l’integrazione e l’interculturalità; l’integrazione delle persone disabili con particolare riferimento al progetto “Reggio Emilia città senza barriere”; l’istituzione di una Scuola di Alta formazione su temi pedagogici ed educativi; la continuità nell’attivazione di tirocini sia curricolari sia di formazione ed orientamento lavorativo; eventi formativi ed opportunità di scambio e ricerca.

2. Formazione e ricerca: collaborazione tra i diversi Servizi del Comune e i Dipartimenti di Unimore al fine di sviluppare al meglio le rispettive competenze, con il coinvolgimento di Biblioteche, Musei, Archivi, altre istituzioni culturali, la progettazione di Formazione congiunta ed Eventi, oltre all’impostazione di azioni di formazione economica, manageriale ed organizzazione del lavoro, progettazione europea, coesione sociale ed intercultura.

3. Ricerca applicata e Terza Missione: in questo caso, la collaborazione fra Comune e Unimore è di più ampio impatto, ovvero supera le pur fondamentali dimensioni della ricerca e della formazione, per rivolgersi più in generale alla città, prevedendo azioni e chiamando in causa istituzioni e luoghi specifici, per una loro più piena valorizzazione.
Si tratta di: Tecnopolo e Chiostri di San Pietro quali sedi di laboratori e progetti di ricerca e costituzione di start-up; per la ricerca applicata, il coinvolgimento della Fondazione Marco Biagi e Fondazione Reggio Children, dell’Orientamento allo studio e al lavoro, della cultura del Digitale per il pieno sviluppo della Città come Smart City.
Per quanto riguarda i luoghi che saranno al centro di azioni di ulteriore valorizzazione nei prossimi anni, vi sono: palazzo Dossetti – area Zucchi, la costruzione dei Laboratori di ricerca al Campus San Lazzaro; il completamento del Padiglione Vittorio Marchi al San Lazzaro quale studentato e polo di ospitalità, studio e tempo libero, oltre appunto ai Chiostri di San Pietro e al Tecnopolo.

SERVIZI PER L’UNIVERSITÀ – L’ultima parte dell’Accordo è dedicata ai servizi universitari, nella consapevolezza che la qualità di questi è determinante per l’attrazione e il sostegno alla crescita della città e dell’Ateneo. In particolare si prevede, in questo mandato amministrativo, di completare il Campus universitario San Lazzaro attraverso:

– il proseguimento del piano di urbanizzazione a servizio di tutto il Campus;
– l’accompagnamento alla creazione di laboratori didattico-scientifici per l’area ingegneristica ed agroalimentare;
– il completamento, con il secondo stralcio, del padiglione Vittorio Marchi quale Studentato, attraverso l’incremento di ulteriori 75 posti letto (si aggiungono ai 46 già presenti nello Studentato), la dotazione di un Auditorium per seminari, conferenze e convegni, sale studio e punti ristoro.

Per quanto riguarda i servizi di accoglienza, inoltre, si prevede di istituire uno Sportello unico per lo studente, in grado di coordinare l’offerta esistente.
Per quanto riguarda lo Sport, momento di educazione, crescita e aggregazione particolarmente significativo anche in ambito universitario, Unimore e Comune ritengono necessario promuovere il Centro universitario sportivo anche presso la sede reggiana dell’Ateneo, attivando fra l’altro collaborazioni con la Fondazione per lo Sport del Comune di Reggio Emilia, che rendano possibile l’utilizzo di palestre e campi sportivi anche per gli studenti universitari.

Si intende, inoltre, migliorare i servizi di mobilità valutando collegamenti tra le diverse strutture universitarie e sostenendo forme di abbonamento flessibili per gli studenti e i docenti universitari.
Si continuerà ad investire su iniziative di agevolazione per la fruizione di sconti presso istituzioni culturali della città, in particolare con la Fondazione i Teatri, per sostenere la diffusione della cultura e del sapere, della musica e della danza, dello spettacolo di alta qualità tra i giovani.

RISORSE – Le risorse finanziarie finalizzate all’attuazione dell’Accordo quadro sono previste nei rispettivi bilanci di esercizio di Comune e Unimore, e saranno quantificate in specifici accordi convenzionali. Si prevede, inoltre, di attuare un reciproco scambio di servizi (utilizzo di aule, sale riunioni, sale cittadine, Aula Magna, teatro Cavallerizza-Zavattini reciprocamente e gratuitamente concesse sia nelle sedi universitarie, sia nelle sedi comunali, per gli scopi delineati nello stesso Accordo), nonché l’ottimizzazione di attrezzature informatiche, servizi di copiature secondo il principio di migliore economicità ed efficienza complessiva delle attività.

L’Accordo è immediatamente operativo e, per garantirne la piena realizzabilità, il Comune di Reggio Emilia e l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia concordano sulla necessità di istituire un Tavolo permanente di lavoro, che operi per proporre azioni, iniziative e strumenti per attuarne le linee strategiche e i progetti condivisi.