La statalizzazione dell’Istituto “Fermi” di Modena costituisce un prezioso arricchimento per la scuola statale, che ne acquisisce le elevate competenze. I sindacati Flc/Cgil, Cisl/Scuola, Uil/Scuola, Federazione Gilda- Unams, Snals/Confsal non possono però non rilevare il permanere di criticità.
Anzitutto l’inquadramento del personale Ata che ha scelto di transitare dalla Provincia allo Stato comporta una perdita economica inaccettabile dal punto di vista sindacale, ragione per cui le rispettive Organizzazioni Sindacali nazionali non hanno sottoscritto il contratto proposto dal Miur, che ha quindi emanato un atto unilaterale. La cornice normativa di riferimento si è dimostrata assolutamente inadeguata a garantire diritti e tutele, con ripercussioni sullo stipendio del personale Ata che si spera vengano tempestivamente sanate con opportuni provvedimenti volti a garantire il recupero delle somme non percepite.
Quanto al personale docente, a differenza dei docenti a tempo indeterminato degli istituti statali quelli del “Fermi” non hanno ricevuto il bonus di € 500, la cosiddetta Carta del docente, subendo quindi una disparità di trattamento a cui speriamo si porrà presto rimedio attraverso l’erogazione della somma. Nonostante gli evidenti limiti della Card, non è infatti tollerabile alcuna disparità di trattamento.
Infine all’istituto è stata erogata con ritardo, solo in queste ore (a quanto risulta solo in via ufficiosa), la quota di Fis/Mof, il fondo per il miglioramento dell’offerta formativa, in relazione al personale provinciale, in base all’accordo siglato con il Miur il 24 gennaio 2008 a carico della Provincia di Modena.