Non si arresta l’ondata di furti nelle campagne: oggi l’ennesimo furto di una trattrice agricola ai danni di un agricoltore di Nonantola. Lo comunica la Cia – Agricoltori Italiani di Modena che ha ricevuto una segnalazione da un produttore  a cui è stato sottratto un mezzo dal capannone aziendale.
“Sono episodi purtroppo consueti con cui i produttori hanno a che fare troppo spesso e che talvolta hanno risvolti incresciosi: oltre al danno economico, il timore di essere sempre nel mirino di ladri condiziona la vita di chi vive in aziende isolate e lontane dai centri abitati – spiega Cristiano Fini, presidente della Cia di Modena – inoltre molti agricoltori ci segnalano la recrudescenza dei malviventi che non sono per nulla intimoriti anche quando vengono colti sul fatto”.
Nel caso dell’agricoltore di Nonantola si tratta di una trattrice che ora deve essere sostituita con un investimento consistente.
“Il valore del mezzo non è elevato perché ha 35 anni  – racconta Gianni Cavallini, l’agricoltore bersaglio dei malviventi –  ma per il mio impiego andava benissimo. Ora però lo devo ricomprare e questo comporta un esborso notevole”.
Cavallini ha un fondo coltivato a pere, vite e ortaggi e non può privarsi del mezzo per la conduzione dell’azienda.
“Sono ora costretto a ricomprare il trattore, con un investimento elevato – lamenta Cavallini –  ma soprattutto sono demoralizzato e demotivato perché mi sento vulnerabile. Ho un  figlio che vorrei inserire in azienda, ma questi episodi fanno riflettere me e chi vorrebbe continuare la mia attività: è in gioco la sopravvivenza delle imprese agricole anche per questi episodi”.
“Nonostante l’impegno delle forze dell’ordine i ladri stanno colpendo le campagne perché le aziende sono più accessibili e meno ‘rischiose’ per i malviventi – continua Fini – si va da costosi mezzi agricoli fino alla razzia di fitofarmaci dal valore di migliaia di euro. Consigliamo quindi ai produttori di denunciare sempre questi spiacevoli episodi” .
La Cia infine invita le forze dell’ordine a  perseverare nel monitoraggio delle aree rurali, sempre più bersagliate da bande pericolose di malfattori “che rischiano – conclude Fini – di mettere a repentaglio anche la sicurezza di chi spesso abita in aree isolate”.