demolizione-cisa-cerdisa-4La riqualificazione dell’area privata CISA-CERDISA, iniziata pochi giorni or sono, è un’operazione di grandi proporzioni ed  avviene nel cuore del distretto ceramico: il suo esito condizionerà lo sviluppo del nostro territorio per molti anni a venire. Per questo motivo sul progetto di recupero dell’area da molto tempo si discute nei Comuni di Sassuolo e Fiorano su come un’area in stato di abbandono possa essere valorizzata per l’aspetto urbanistico e per le risorse commerciali, residenziali e  sociali che, una volta riqualificata, deve esprimere.

Sappiamo che il successo futuro di questa complessa operazione non è garantito dalla sola demolizione e bonifica odierna, ma richiede una visione chiara e condivisa che assegni le funzioni ai diversi comparti e che tenga insieme in maniera armonica da un lato le esigenze della proprietà e di chi investe oggi permettendo l’avvio della riqualificazione e dall’altro la necessità di creare da subito un contesto urbano favorevole ad attirare altri investimenti per far rinascere davvero tutta l’area in tempi contenuti.

E’ necessario quindi programmare nel suo insieme e con molta lungimiranza ciò che verrà dopo tramite un progetto urbanistico moderno, sviluppato con i processi e gli strumenti idonei, che privilegi la rigenerazione urbana, che unisca e non separi i due centri, che crei nuove forme di spazi pubblici e di collegamenti ciclo-pedonali, che preveda il transito del trasporto pubblico su ferro e che valorizzi e renda attraente l’insediamento anche di realtà del terziario più innovativo.

Una scommessa ulteriore consiste poi nel cambiare il volto di questa parte della città mantenendo un segno della memoria storica. E’ possibile riusare alcuni dei manufatti, come il deposito delle terre segnalato dall’Arch. Zanfi del Politecnico di Milano, attribuendo loro nuove funzioni sull’esempio di quanto avvenuto in diverse operazioni di successo Italiane ed Europee. In occasione dell’inizio delle demolizioni abbiamo sentito infatti queste parole: «Stiamo demolendo un pezzo di storia e qui resta un pezzo di cuore di tanti sassolesi e fioranesi.» Siamo tutti d’accordo con questa affermazione e non vorremmo domani accorgerci che abbiamo fatto tabula rasa senza portare con noi nel futuro nulla che ricordi una delle glorie del nostro distretto.

(I consiglieri Nicola Prodi e Paolo Ghinelli)