Si celebra il 15 novembre (ogni anno la terza domenica del mese) la Giornata per i ricordo delle vittime della strada e anche la Chiesa di Modena vivrà un momento particolarmente significativo: mons. Erio Castellucci presiederà, alle ore 18 in Cattedrale, la celebrazione per la sezione modenese dell’Associazione Famigliari e Vittime della Strada unitamente a coloro che partecipano all’iniziativa “ Credo la vita eterna”, un percorso di condivisione con le famiglie ferite da diversi tipi di lutto, ma anche cammino di fede per dare speranza e aiuto. E’ promosso dall’Ufficio Famiglia, che propone incontri sia per il reciproco sostegno tramite gruppi di mutuo aiuto facilitati da personale qualificato, sia con incontri mensili, per pregare, riflettere insieme sulla Parola di Dio e celebrare l’Eucarestia . (per ulteriori informazioni vedere www.familiamo.it ).
Si contano 9 morti al giorno in Italia vittime di incidenti stradali. Questo il dato più impressionante dell’analisi ISTAT relativa alle statistiche degli incidenti stradali in Italia nel 2014, i cui contenuti principali sono stati resi noti lo scorso 4 novembre.
Gli incidenti stradali con lesioni alle persone sono stati 177.031 (erano 181.000 nel 2013), provocando 3381 morti e ben 251.147 feriti. L’Italia vede quindi un calo del 2,5 % degli incidenti rispetto al 2013, così come per i feriti, ma per i decessi il calo è solamente dello 0,6 % .
Dunque ancora troppi gli incidenti che insanguinano le strade delle nostre città , ancora tante le vittime nel nostro Paese, ancora tante le famiglie che vedono spezzarsi improvvisamente vite preziose, a cui vanno aggiunti migliaia e migliaia di feriti e numerosi invalidi gravi, tra cui tanti giovani. Infatti si conferma anche per il 2014 che il maggior numero di morti è compreso tra i 20 e i 24 anni. Dopo una prima programmazione, oggi il nuovo obiettivo posto dalla Comunità Europea è quello di dimezzare entro il 2020, rispetto al 2010, i morti da incidente stradale.
Il nostro Paese è ancora lontano e si pone al 15 posto nella graduatoria della Ue a 28 , anche se il calo della mortalità sta proseguendo con fasi alterne da diversi anni.
Nel territorio provinciale modenese è sì evidente la progressiva diminuzione dell’indicatore in questi ultimi 14 anni, ma nel 2014, si sono ancora registrati 43 morti e quasi 4000 feriti in poco meno di 2900 incidenti! Ancora troppi!
Il venerdì è il giorno in cui accade la maggior parte degli incidenti, mentre è la domenica il giorno in cui avvengono quelli più gravi. Pare che la prima causa degli incidenti sia ormai la distrazione , originata spesso dall’uso del cellulare: scrivere sms può uccidere! Il regista W. Herzog ha di recente stigmatizzato questo comportamento con un breve documentario visibile su Youtube. Troviamo subito dopo la velocità, mentre nelle aree urbane sono rilevanti anche il mancato rispetto della segnaletica e le collisioni con l’utenza debole costituita da pedoni e ciclisti, che sempre più spesso sono le uniche vittime degli incidenti stradali nelle nostre città. All’origine degli incidenti , a volte, anche una grave. Sono concause l’abuso di alcool e l’uso di droghe! La necessità di diffondere comportamenti rispettosi della vita propria e altrui è dunque un imperativo su cui non transigere. Imperativo ultimamente raccolto dal Parlamento, che sta discutendo la norma che imporrà pene più severe per i casi più gravi come l’omicidio stradale.
Così come è importante l’esigenza di rendere tecnicamente sempre più sicuri gli autoveicoli sia a protezione degli occupanti, sia per diminuire l’impatto sull’ambiente e quindi in ultima analisi sulla salute di tutti ; esigenza sempre più pressante dopo gli “scandali tecnologici “ recentemente scoperti relativamente alle emissioni dei motori.
La comunità internazionale per sensibilizzare e favorire una risposta responsabile a tutti i livelli, dedica la terza domenica di novembre di ogni anno al ricordo delle vittime della strada.
La Giornata del Ricordo delle vittime della strada è infatti, nel contempo, sia memoria delle persone decedute e condivisione della condizione pesante dei tanti traumatizzati gravemente, sia momento finalizzato a risvegliare le coscienze di tutti.
Per questo sono fondamentali educazione,tecnologie, infrastrutture ben pianificate e realizzate ma anche vigilanza e controllo e un corrispondente sistema di penalità.
I gruppi d’ascolto per chi vive un lutto
Il percorso del Gruppo d’ascolto, offerto dal 2003 dall’Ufficio Famiglia della Diocesi e dal Centro di Consulenza per la Famiglia si è suddiviso dall’anno scorso in tre opportunità: una rivolta a chi ha “perso” un figlio, una per chi è vedovo o ha altri lutti familiare e una terza per chi vive la morte per suicidio di una persona cara.
Martedì 17 novembre alle ore 18.30 la dott.ssa Patrizia Panini guiderà il gruppo dei vedovi ed altri lutti familiari, mentre alle 20.45 inizierà il gruppo per coloro che sono in lutto per la morte di un figlio, con la facilitatrice Emilia Sghedoni. Tutti gli appuntamenti hanno cadenza mensile. Scoprire che non si è soli nel vivere il proprio dolore, che anche altri vivono la nostra stessa situazione è già terapeutico. Ed aiuta molto anche poter esprimere, con la modalità che si preferisce (incluso il silenzio), i propri stati d’animo sapendo di essere ascoltati.