«E’ quanto mai surreale, se non kafkiana, la vicenda del Passante Nord. Tutto è già stato detto e stradetto. Nonostante questo, ogni volta che il Passante Nord ingrana di nuovo la prima, c’è qualcuno che schiaccia il freno. Sempre e ogni volta. Perché?
Comprendiamo bene come una simile opera infrastrutturale irrinunciabile (sfido chiunque a percorrere la tangenziale di Bologna senza rimanere bloccati) sia estremamente complessa. E’ inevitabile. Come lo è la sostenibilità ambientale, la tutela dei cittadini, il rilancio di un settore che a estrema fatica sta uscendo dalla crisi, l’occupazione e il lavoro. Se qualcuno di questi aspetti non è ancora stata analizzato (e di ciò mi stupirei visti i fiumi di inchiostro versato sul Passante Nord), li si faccia. Ma lo si faccia in fretta.
A luglio è stato firmato il Patto per il lavoro che rilancia le opere infrastrutturali. La Giunta di viale Aldo Moro è per l’andiamo avanti. I Ministeri convolti hanno dato via libera. E allora si proceda una volta per tutte. Si apra questo fantomatico cantiere che, visti i presupposti, non vorremmo diventasse una seconda Salerno-Reggio Calabria.
Un’ultima cosa. Se i nodi da sciogliere (semmai ce ne fossero ancora) sono così gordiani, invitiamo l’assessore regionale ai Trasporti, alle Reti infrastrutturali, Raffaele Donini ad andare oltre le mere dichiarazioni e a risolverli in tempi celeri. Magari con il supporto delle parti sociali».