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La recente visita al Cersaie del Ministro Del Rio all’iniziativa sulle infrastrutture in Emilia Romagna ha permesso di fare il punto su interventi indispensabili al nostro territorio, pensiamo alla Cispadana e su altre opere da tempo presenti nel dibattito pubblico e da anni inserite nell’elenco delle opere pubbliche. In quella occasione il Ministro ha dato alcune buone notizie, soprattutto rispetto all’accelerazione che si vuol dare agli iter burocratici che rendono opere strategiche in una sorta di miraggio così lontano da impoverire il territorio che le attende. Come Ecodem, spiega Simona Arletti, coordinatrice dell’associazione nella provincia di Modena, non siamo a prescindere contro le infrastrutture stradali, anche se preferiamo naturalmente gli investimenti sul “ferro” inteso come mobilità collettiva e merci alternativa alla gomma. Sulla riproposizione tal quale del progetto della “bretella autostradale” Campogalliano-Sassuolo, siamo invece ancora contrari perché oltre ai problemi di impatto ambientale che ogni infrastruttura autostradale comporta (di un autostrada stiamo infatti parlando!), siamo convinti che gli impatti economici e sociali insieme a quelli ambientali per un’opera di questo tipo debbano assolutamente essere riconsiderati alla luce delle effettive aggiornate necessità di collegamento dell’area, dopo adeguata verifica della capacità dell’attuale tratto della Modena Sassuolo di sopportare il traffico persone e merci verso il polo ceramico, per non parlare dei perversi meccanismi di finanziamento delle opere infrastrutturali pubbliche che mettendole a carico degli utenti le rendono meno appetibili della viabilità ordinaria. Siamo infatti sicuri che a fronte di un  tratto a pagamento e di un parallelo tratto esistente e gratuito il traffico merci si sposterà davvero senza imposizioni tassative per i camionisti?

Riteniamo ancora che sia oggi prioritario assicurare la realizzazione del primo stralcio funzionale dell’opera, indispensabile per collegare, attraverso le opere accessorie inserite nel progetto approvato e parte degli accordi sull’alta velocità ferroviaria, l’autostrada A22 Modena-Brennero e il nuovo scalo intermodale ferroviario di Marzaglia, che così potrebbe migliorare i collegamenti senza ulteriori interventi. Teniamo presente che le disponibilità finanziarie del paese oggi sono limitate, i costi complessivi delle opere sono elevatissimi e includono le forme di remunerazione degli investimenti del concessionario, quindi vanno a carico dei cittadini-utenti della A22.

L’intero collegamento Campogalliano Sassuolo assicura una modesta riduzione dei tempi di percorrenza e una più agevole canalizzazione del trasporto pesante su gomma verso le autostrade è ora in parte possibile con la viabilità nel frattempo realizzata e con la futura, a lungo attesa, ristrutturazione del casello Modena Nord della A1, mentre fondamentali sono la piena funzionalità e l’utilizzo massimo dello scalo merci ferroviario, che costituisce un significativo contributo al trasferimento del trasporto merci sulla modalità su ferrovia in luogo di quella su gomma.

Ci appelliamo quindi al Ministro delle Infrastrutture e agli imprenditori stessi, insieme alle associazioni di categoria, per chiedere se davvero non sia pensabile una realizzazione per stralci dell’opera che permetta di partire al più presto col primo stralcio di collegamento con lo scalo merci e nel frattempo fare adeguate valutazioni sulla indispensabilità del secondo stralcio.