Dimezzati gli esuberi, (circa 130 rispetto ai  258 annunciati a  Faenza nel ravennate e circa 20 nel sito di Monsampolo del Tronto, nell’Ascolano), 30 mesi di mobilita, integrazione alla Cig da parte dell’azienda con un bonus di 400 euro mese e un piano industriale di 17 milioni di euro complessivi, parte dei quali per riconvertire le strutture produttive. Sono questi i punti principali dell’accordo raggiunto questa mattina all’alba a Roma, dopo quasi 20 ore di confronto, tra ministero dello Sviluppo economico, azienda, sindacati, Regioni  e istituzioni locali.
Il Piano industriale proposto dall’azienda punta a dare nuova centralità all’impianto di Faenza , in provincia di Ravenna,  in particolare come centro R&S e per le produzioni pre-serie e delle cosiddette Master Keys ad alto contenuto tecnologico.
«L’accordo raggiunto – sottolinea l’assessore regionale alle Attività produttive Palma Costi –  è davvero il frutto del grande lavoro che stiamo facendo per salvaguardare i livelli occupazionali, ridurre l’impatto sociale delle crisi industriali e rilanciare i siti produttivi nella nostra regione. E per lo stabilimento di Faenza nella prospettiva di un rilancio industriale, confermiamo che la Regione potrà mettere in campo interventi sia di formazione e riqualificazione professionale, nonché tutti gli strumenti e risorse legate  ai bandi Por Fesr per la ricerca industriale e l’innovazione per nuovi prodotti su cui l’azienda intenda impegnarsi».