Costruite ‘a corte’, con le porte sui ballatoi e tanti spazi e servizi comuni: erano così le case popolari negli anni ’30. Con la proiezione di una immagine della ‘Popolarissima’ di via Nonantolana a Modena è iniziato l’incontro di ieri, 25 giugno, del Tavolo per le politiche abitative dell’Unione delle Terre d’Argine. Una riunione a cui erano stati invitati Silvia Sitton e Manuel Reverberi dell’Università di Modena e Reggio Emilia, per presentare il loro studio su Condizione abitativa, bisogno di housing sociale e indicazioni di policy: analisi e proposte per il territorio modenese. Una presentazione nel corso della quale sono stati forniti numeri interessanti riguardo la condizione abitativa nel modenese, aggiornata al 2011: 60 mila le famiglie in affitto, con canoni che vanno dai 142 euro (ERP) ai 476 euro (prezzo di mercato) e che abitano in appartamenti di 77 metri quadrati in media (114 i metri quadrati delle case invece di chi abita in proprietà). “Un incontro molto importante quello di oggi – ha spiegato l’assessore alle Politiche sociali dell’Unione delle Terre d’Argine Roberto Solomita aprendo la riunione – per avere gli strumenti analitici per capire quanto l’housing sociale può rappresentare una soluzione per il nostro territorio. In previsione ad esempio della costruzione del prossimo PSC comune tra Carpi, Novi e Soliera”.
Dalla ricerca di Unimore si desume che in provincia di Modena il fabbisogno di abitazioni in housing sociale è di 11.809, quota che, con un affitto calmierato più basso del 30% rispetto ai prezzi di mercato, quindi fissato a 333 euro, potrebbe dare una risposta alla metà dei nuclei familiari che vivono in condizioni di disagio abitativo.
“All’incontro sono stati invitati i rappresentanti dei sindacati, delle associazioni dei piccoli proprietari, delle cooperative di costruzione, gli amministratori locali, Caritas diocesana e Porta Aperta onlus. Abbiamo bisogno non solo di sostegni a livello centrale (Piani nazionali per l’edilizia pubblica, risorse per l’ERP, leve finanziarie) ma anche di sperimentare idee e proposte nuove come appunto l’housing sociale – spiega l’assessore alla Casa del Comune di Carpi Daniela Depietri – La prossima riunione del Tavolo per le politiche abitative, a settembre, avrà come tema proprio l’individuazione di idee e proposte concrete che ci consentano di verificare come nel nostro territorio la coabitazione solidale possa diventare una soluzione ai tanti problemi delle famiglie in disagio abitativo”.