1.300 persone tratte in arresto, 12.000 le denunce. Centomila i servizi di controllo del territorio, con l’impiego complessivo di oltre 200 mila uomini: 12.364 le pattuglie nei centri abitati, 83.510 i servizi di perlustrazione in provincia, 4.282 i servizi di carabiniere di quartiere. Questi i numeri del tre anni – dal 2013 al 2015 – in cui il Colonnello Paolo Zito è stato a capo del Comando Provinciale Carabinieri di Reggio Emilia periodo nel quale gli sforzi dell’Arma reggiana sono stati rivolti prevalentemente al contrasto della criminalità organizzata. “Ho vissuto un momento davvero storico per Reggio – spiega il colonnello Zito – con la disarticolazione della cosca Grande Aracri, attiva da 30 anni in città”. Tutto è iniziato con il sequestro di beni per oltre 3.000.000 di euro operato nei confronti di Grande Aracri Francesco, primo sequestro patrimoniale di beni operato a Reggio e provincia e primo sequestro anticipato di beni in Emilia Romagna, poi quello da 5.000.000 di euro nei confronti dei fratello S.G.A. nel settembre 2014. Tra i due sequestri l’operazione Zarina concernente l’esecuzione di 13 provvedimenti restrittivi di natura cautelare ritenute affiliate alle cosche Arena e Nicoscia di Isola Capo Rizzuto. Il 2015 è proseguito sulla stessa lunghezza d’onda con l’operazione Aemilia ma anche con le prime cinque condanne di altrettanti indagati dell’operazione Zarina. Quindi l’informativa sul comune di Brescello, a sua firma, culminata con l’accesso nel comune da parte della commissione come stabilito dal Ministero dell’Interno, la prima in Emilia. “Al riguardo l’attività dell’Arma si concentrerà a monitorare la situazione anche di altre amministrazioni locali”.
Dal prossimo 20 luglio il Colonnello Paolo Zito lascerà il comando provinciale dell’Arma reggiana trasferendosi nella Capitale essendo stato assegnato al comando della 1^ Brigata Mobile che ha competenza su tutti i reggimenti e i battaglioni d’Italia il cui personale è impegnato nell’affrontare improvvise e delicate emergenze di ordine pubblico. Alle sue dipendenze anche le CIO, le Compagnie d’Intervento Operativo Speciale che nel recente passato hanno operato in via straordinaria anche a Reggio per ristabilire migliori condizioni di sicurezza e vivibilità dei centri cittadini.
Questo il saluto di Zito ai reggiani: “Noi in questo triennio abbiamo fatto la nostra parte. Ma resta ancora molto da fare. I vuoti lasciati dagli arresti si colmano rapidamente per cui è importante decifrare chi potrà subentrare nella gestione degli affari illeciti al posto o per conto della cosca Grande Aracri. Bisogna inoltre valutare fin da ora i legami con la criminalità cinese e albanese, per esempio, e affinare la capacità di leggere i nuovi assetti societari delle imprese che tendono ad eludere le interdittive antimafia. Perché spesso usando solo nuovi nomi, gli interdetti continuano a ricoprire incarichi di rilievo. Non sempre le dichiarazioni di intenti si traducono in fatti”.
A conclusione, il colonnello Zito porge i suoi ringraziamenti alla città: “Ringrazio in primis i carabinieri di questa provincia per la collaborazione che mi hanno offerto, la lealtà e la disponibilità con cui hanno affrontato il lavoro quotidiano anche tra molte difficoltà. Ringrazio inoltre la città di Reggio per il modo in cui mi ha permesso di lavorare”. Il colonnello Antonino Buda subentrerà a Zito dal prossimo 20 luglio. Buda è nato a Catania nell’agosto del 1965, è coniugato con due figli.