Si è svolta ieri, a Carpi, la prima assemblea provinciale di Confcommercio sotto la presidenza Vecchi, eletto lo scorso 30 aprile al vertice dell’Associazione.
L’assemblea, molto partecipata e che ha visto gli interventi del sindaco di Carpi Alberto Bellelli e di Francesco Rivolta, direttore generale di Confcommercio, è stata l’occasione per chiarire gli indirizzi su cui si dispiegherà l’attività di Ascom Modena nei prossimi mesi.
“I dati – ha sottolineato Giorgio Vecchi – indicano una situazione economica ancora non ben definita: nel 2014, in Emilia Romagna, il valore delle vendite al dettaglio è calato del 3,2% e la nati-mortalità delle imprese ha evidenziato, ancora una volta, un saldo negativo (-2,1%). All’orizzonte c’è una timida ripresa, confermata da un lieve aumento dei consumi e di fiducia, ma i settori del piccolo commercio, dei servizi, del turismo ancora non stanno beneficiando di alcuna inversione di tendenza”.
“Per consolidare i segnali positivi – ha messo in luce con forza Vecchi – servono anche investimenti, soprattutto nelle infrastrutture: pensiamo ad opere fondamentali come la bretella Campogalliano-Sassuolo, la Cispadana, lo scalo merci di Marzaglia o la terza corsia della Brennero, che da troppi anni attendono o di partire o di essere completate”.
Giorgio Vecchi si è poi soffermato sul ruolo dei cosiddetti corpi intermedi. “Ci sono tentativi in atto, anche a livello locale, di frustrare il rapporto con il livello intermedio di rappresentanza: sono improvvisazioni che non portano a nulla e che dobbiamo respingere con convinzione. Ma, detto questo, non ci deve sfuggire che anche le nostre organizzazioni devono essere efficienti ed innovative”.
La relazione del presidente si è concentrata sul capitolo Expo. “Il nostro territorio – ha precisato Vecchi – , come diciamo da almeno 20 anni, ha potenzialità turistiche immense ed Expo è un banco di prova per comprendere se e come Modena vuole aggredire seriamente il mercato del turismo: le iniziative messe in campo sono importanti, ma sono solo il primo passo di un percorso che deve passare dall’escursionismo, visibilmente in crescita senza però alcuna ricaduta economica, al turismo vero, quello fatto di soggiorni, pernottamenti e di “full immersion” nelle ricchezze del territorio”.
Un ulteriore passaggio dell’intervento di Giorgio Vecchi è stato dedicato al tema del riordino istituzionale. “Siamo convinti che nella nostra provincia si debbano iniziare processi di fusione tra comuni, idonei a garantire maggiore efficienza, economie di scala nella gestione dei servizi, un incremento degli investimenti e soprattutto un abbassamento delle tasse locali”. ”Perchè – ha puntualizzato Vecchi – una leva fondamentale per un ritorno ad una crescita stabile non può che passare per una inversione di tendenza sul tema della tassazione: il carico fiscale sulle imprese ha raggiunto livelli da record mondiale e, con particolare riferimento alle tasse sugli immobili – passate dal 2011 al 2014 da 14,8 miliardi a 31,88 miliardi (+115,4%) – , il reddito disponibile delle imprese e delle famiglie è stato letteralmente divorato”.
“Ma una sferzata – ha sottolineato il presidente provinciale di Confcommercio – serve anche sul terreno della sicurezza, perchè sicurezza e legalità sono condizioni imprescindibili per garantire il libero esercizio dell’attività di impresa: precondizione di ciò è, come abbiamo tante volte sostenuto, che la pena sia certa”. “Serve però anche – ha concluso Vecchi – un salto di qualità culturale, perchè siano incoraggiata la creazione di reti di collaborazione tra imprese e cittadini, che, con il sostegno e la mediazione dei comitati per la sicurezza e delle associazioni di categoria, coadiuvino le Forze dell’Ordine nel presidio dei nostri territori”.