Un investimento economico importante e una efficace cooperazione fra Comune, Quartiere ed Hera sono gli elementi che consentiranno in poco più di un anno di riqualificare la centrale di via Nanni Costa, sia sotto il profilo tecnologico che architettonico, aumentando la quantità di calore cogenerato e consentendo lo spegnimento della centrale Segantini.
Circa 17 milioni di euro investiti e poco più di un anno di lavoro per dotare l’area nord-est di Bologna di un nuovo e più efficiente sistema di teleriscaldamento: verrà demolita e ricostruita la centrale Cogen di via Nanni Costa e, al termine dell’intervento, verrà spento l’impianto di via Segantini.
L’attuale sistema di teleriscaldamento al servizio del Quartiere La centrale Cogen, la cui funzione è produrre calore per il servizio di teleriscaldamento, entrò in funzione nel lontano 1995 con una rete dedicata essenzialmente alle utenze adiacenti (Ospedale Maggiore, Officine Sabiem, edifici di via Nanni Costa), rete che venne estesa, negli anni successivi, al complesso Acer Barca e a via del Beccaccino.
Nei primi anni duemila venne realizzata la centrale di via Segantini per servire il nuovo comparto residenziale nell’area ex Riva Calzoni e per l’integrazione e l’eventuale soccorso dell’intero sistema.
A fronte di dubbi e perplessità sollevate dalla popolazione circa l’attivazione della centrale di via Segantini, l’Amministrazione Comunale e il Quartiere avviarono nel 2006 il “Laboratorio a Nord Ovest”, un’esperienza volta a condividere con i residenti le caratteristiche del sistema energetico locale e i possibili sviluppi in un’ottica di sostenibilità ambientale ed economica.
Le analisi e le considerazioni del Laboratorio hanno orientato le scelte dell’Amministrazione Comunale e di Hera, che nel 2012 hanno approvato il progetto complessivo di riqualificazione del sistema di teleriscaldamento Cogen-Barca, il cui primo step si è già concretizzato con l’acquisizione da parte di Hera della centrale termica Barca e della rete di distribuzione al servizio del complesso Acer, e che ora si completa con la radicale riqualificazione della Centrale Cogen, il potenziamento della centrale di via Rigola e lo spegnimento dell’impianto di via Segantini.
Perché riqualificare la centrale Cogen
I lavori di riqualifica, che inizieranno a breve, hanno diversi obiettivi:
• Costruire un nuovo impianto in quanto quello esistente è tecnologicamente a fine vita, cogliendo anche la necessità di un inserimento architettonico coerente con la nuova vocazione dell’area;
• Migliorare l’efficienza della centrale
• Incrementare la quota di energia prodotta da cogenerazione
• Consentire lo spegnimento della centrale di via Segantini che potrà essere attivata solo in casi di emergenza
I vantaggi saranno molto significativi, a partire da quelli ambientali in funzione delle minori emissioni in atmosfera, per giungere ai miglioramenti della qualità urbanistica dell’area e lo spegnimento dell’impianto di via Segantini.
Con la nuova centrale, per ogni anno termico, saranno evitate l’emissione di 21.000 kg di NOx (ossidi di azoto) e 2.500 ton di Co2 nell’aria mentre la produzione di energia termica da cogenerazione passerà dal 28,9% al 51,2%
Tempi di realizzazione dell’impianto
Fra giugno e luglio verrà costruita una centrale termica provvisoria e demolita l’attuale centrale Fra settembre e dicembre sarà costruito il nuovo fabbricato il cui progetto prevede un fabbricato di altezza sensibilmente inferiore e di pianta allargata per facilitarne l’armonizzazione architettonica nel nuovo contesto della zona di Via Nanni Costa. In questo senso la nuova centrale si pone come primo tassello della riqualificazione complessiva di questo spazio urbano.
Per tale motivo vi è stato un impegno diretto dell’Amministrazione Comunale, grazie alla quale è stato possibile disporre di una porzione dell’adiacente area in passato occupata dalla Sabiem.
Fino all’autunno 2016 continueranno i lavori di costruzione del fabbricato e degli impianti interni nonché l’installazione delle macchine per consentire i collaudi e l’avvio in produzione entro ottobre dello stesso anno.
Nel frattempo i cittadini riceveranno regolarmente il servizio di teleriscaldamento grazie alla centrale Barca e alla centrale provvisoria che sarà installata in prossimità del cantiere mentre nel periodo invernale la maggiore necessità di calore sarà garantita dalle centrali Barca, Beccaccino e Segantini ad integrazione della effettiva richiesta complessiva.
A fine lavori, la centrale Segantini verrà spenta ed entrerà in funzione solamente in caso di guasti nelle altre centrali di produzione.
Lo sviluppo futuro del servizio
Da analisi energetiche effettuate si sono individuate molte potenziali nuove utenze, oggi servite con gas o altri combustibili, che potrebbero usufruire del teleriscaldamento aumentando ulteriormente i benefici ambientali del nuovo impianto. In particolare è in fase di valutazione l’estensione del servizio nel comparto del Lazzaretto e della zona dei Prati di Caprara. Inoltre è in previsione la posa di nuove condotte per garantire una maggiore affidabilità del servizio, ridurre i guasti e le perdite energetiche.
L’aumentata capacità produttiva della nuova centrale consentirà l’accesso al servizio non solo alle utenze collocate in prossimità della realizzazione delle nuove condotte, ma anche ad eventuali altre utenze interessate (con particolare riguardo a quelle realtà ancora oggi alimentate a gasolio) massimizzando così i benefici ambientali complessivi.