Da una parte il dialogo diretto con i ragazzi, a partire dalla partecipazione all’iniziativa #nobulls a Bologna questa settimana, dall’altra il coinvolgimento delle istituzioni, con un tavolo di lavoro convocato per venerdì 19 giugno a cui parteciperanno Ufficio scolastico regionale, Procura, Tribunale dei minori e assessorato regionale alla Scuola: sono questi i due campi di intervento che il Garante regionale dell’infanzia e dell’adolescenza, Luigi Fadiga, ha scelto per contrastare i fenomeni di bullismo sul territorio regionale.
“È necessario infatti un impegno coordinato e convinto di tutte le istituzioni coinvolte, e non solo della scuola e del corpo insegnante- spiega il Garante-. Il nostro compito è prevenire il fenomeno, puntando in particolare sulla scuola, che ha un ruolo determinante in questo senso. Una delle strade maestre contro il bullismo è senz’altro il contrasto alla dispersione scolastica, che indica spesso una situazione di difficoltà evolutiva nel contesto del giovane. Come Garante voglio attivarmi per sensibilizzare i vari soggetti coinvolti, scuola, servizi sociali, sanità e giustizia, ad interagire sul piano della cultura del più debole”.
Anche per questi motivi, mercoledì 3 giugno il Garante ha partecipato al teatro Arena del sole a “#NoBullsBologna, storie di bullismo dal grande cinema al teatro”, l’appuntamento regionale con la campagna nazionale #NoBullsBeFriends, promosso dall’Unione delle Province italiane e finanziato dal Dipartimento della gioventù della Presidenza del Consiglio dei ministri e, sul territorio, dalla Regione Emilia-Romagna.
Fadiga ha aperto la serata, prima di cedere spazio ai video e alle rappresentazioni teatrali dei ragazzi degli istituti superiori di Bologna, leggendo – insieme ad altri rappresentanti delle istituzioni e del mondo della scuola – passi da ‘Rosso Malpelo’, il romanzo realista di Giovanni Verga di fine ‘800 sulla storia di un ragazzo non solo costretto in miniera dalla nascita ma poi emarginato tra gli emarginati solo per via del colore dei suoi capelli.
E di pregiudizi hanno parlato anche i ragazzi nei loro progetti: dalla ‘ragazza facile’ ai problemi di chi rifugge l’omologazione fino al rischio di risultare “diversi” anche solo rifiutando la violenza.
Non è però solo con la sensibilizzazione che si contrasta il bullismo: il Garante ha allora convocato per il 19 giugno un tavolo di lavoro con Ufficio scolastico regionale, Procura per i minorenni, assessorato regionale alla Scuola e Tribunale per i minorenni per valutare possibili azioni congiunte.
Le recenti linee guida del ministero dell’Istruzione per la prevenzione e il contrasto al bullismo e al cyberbullismo affidano infatti ai Centri territoriali di supporto le azioni di contrasto al fenomeno e ne prevedono la collaborazione con i Garanti per l’infanzia e l’adolescenza: i Cts si occupano infatti già di sostegno ai bisogni educativi speciali e, secondo il Miur, sono la struttura più adeguata per far fronte alle esigenze educative degli alunni sia attori che vittime di episodi di bullismo. Una novità, conclude il Garante, che non può che prevedere anche una riorganizzazione complessiva delle funzioni e delle responsabilità anche a livello locale.