“Giusto per ristabilire la realtà dei fatti, al di là di illazioni e ricostruzioni: come Licom, in accordo con i nostri associati che fanno parte del consorzio ‘Il Mercato’, abbiamo chiesto un commissariamento unitario del consorzio stesso tra le associazioni coinvolte, per verificare i conti e gli addebiti rivolti al presidente Sirri e al Cda. Questa proposta, fatta sua dallo stesso Sirri e in linea con le parole dell’esponente dell’amministrazione comunale presente all’assemblea, è stata respinta grazie alle deleghe, perché la maggioranza degli ambulanti presenti erano d’accordo”. Marco Poletti, segretario provinciale Licom, fa il punto sulla turbolenta assemblea del consorzio ‘Il Mercato’ svoltasi venerdì scorso.
Poletti entra nel merito delle questioni: “Restiamo, come dicevo, ai fatti: Confesercenti da vent’anni ha gestito la contabilità del consorzio e, negli ultimi tempi, ha fatto un esposto in Procura circa presunte irregolarità, riguardanti tra l’altro la Tosap degli spuntisti (ma il Comune ha smentito questa affermazione), i compensi degli amministratori (che secondo Confesercenti devono essere deliberati dall’assemblea, mentre è il Cda ad avere questo potere) e fatturazioni non chiare. Come Licom più volte abbiamo chiesto chiarimenti nel merito, senza ricevere risposte esaurienti. Ora la contabilità è passata a Cna, ma l’associazione ha rimarcato di come sia necessario tempo per ricostruire il pregresso. Visto che questo è evidente, la nostra proposta (formulata in assemblea e che portiamo avanti) è quella di un commissariamento del consorzio. Un commissariamento con un ruolo attivo delle quattro associazioni (Licom, Cna, Confesercenti e Confcommercio) e che metta in mano a consulenti esperti delle associazioni i conti e gli addebiti formulati. Dopo potremo riconvocare l’assemblea e decidere, con serenità e in base a dati certi e condivisi”.
Poletti conclude: “Non siamo contrari a un rinnovamento, anzi siamo convinti che occorra rinnovare il consorzio e anche i suoi vertici, ma non possiamo nemmeno permetterci salti nel buio o spaccature come quella che stiamo affrontando. Riteniamo un errore la scelta di Confesercenti e Confcommercio di fare fronte comune, escludendo le altre associazioni interessate dal confronto, ma crediamo ci sia ancora spazio per la mediazione e la ricomposizione dei conflitti. Tutto questo, però, deve essere basato su dati oggettivi e conosciuti da tutti, altrimenti si rischia di gettare il bambino insieme all’acqua sporca”.