“Il Comune di Modena già lo scorso anno ha rinnovato la convenzione per la Community Network Emilia Romagna, firmata per la prima volta nel 2007. Con convinzione abbiamo confermato il nostro impegno, aprendo ora una nuova fase che prevede lo sviluppo delle azioni intraprese e l’avvio di altre nella direzione della Smart city”. Lo ha detto l’assessora ai Sistemi informatici e Smart city Ludovica Ferrari rispondendo in Consiglio comunale, mercoledì 22 aprile, a un’interrogazione proposta da Antonio Montanini di CambiaModena sul rinnovo dell’adesione alla convenzione. Il consigliere ha chiesto anche “quali progetti saranno realizzati per far crescere la caratura ‘smart’ del territorio”.
L’assessora Ferrari ha quindi spiegato che, insieme alla società pubblica Lepida, il Comune sta lavorando all’ampliamento della rete comunale di banda larga Man, con la quale “intendiamo portare la rete wi fi all’esterno delle biblioteche di quartiere, nelle scuole primarie e secondarie, nei parchi cittadini e nelle zone più periferiche. Per esempio, stiamo lavorando per portare la rete Man, attraverso ponti radio, nella frazione di Quattro Ville dove ottimizzeremo l’investimento già programmato per la videosorveglianza portando anche il wi fi per i cittadini e le imprese. Attraverso questionari e assemblee con i cittadini, abbiamo già raccolto una serie di esigenze”.
Il Comune, ha proseguito l’assessora, sta lavorando anche a una mappatura completa delle esigenze di connettività del territorio e procede la messa a punto di un sistema digitale per la raccolta delle opinioni o del gradimento dei cittadini su diversi argomenti. Novità anche sul fronte del sistema di rilevazione di fenomeni di degrado urbano Rifeldeur, già in uso alla Polizia municipale e agli uffici di back office del Comune, la cui struttura originale è stata modificata nella prospettiva di aprirlo anche ai cittadini. Prosegue inoltre lo studio per la realizzazione del data center territoriale e “stiamo ragionando sulla possibilità di sviluppare un sistema di monitoraggio che possa avvalersi di sensori autoprodotti, magari con l’ausilio del Fab Lab dell’R-Nord”.
Nella replica il consigliere Montanini si è detto soddisfatto anche se “con qualche ma, in particolare sul tema della connettività: le imprese in alcune zone hanno ancora grossi problemi e in altre Telecom ha addirittura disattivato anche i doppini. In questi casi il Comune dovrebbe fare pressione su Telecom per garantire la continuità del servizio. Manca anche – ha aggiunto il consigliere – un piano ‘smart’ della macchina comunale: non ci può essere un percorso all’esterno verso la smart city se prima lo stesso processo non è maturato all’interno”.