Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bologna, coerentemente con la strategia operativa del Corpo e del Comando Regionale Emilia Romagna, ha ulteriormente intensificato, nel quadro dell’attività a tutela dell’economia legale, l’azione di servizio anticontraffazione, antipirateria ed a contrasto della commercializzazione di prodotti insicuri.
Tali illecite fenomenologie, infatti, a carattere plurioffensivo, oltre a distorcere le regole della concorrenza ed a sottrarre risorse al fisco, si sostanziano molto spesso in condotte pericolose per la salute dei cittadini.
Nella prima frazione della corrente annualità, con interventi concentrati nell’arco di un mese, sono stati denunciati 34 soggetti e sequestrati 70.000 prodotti contraffatti, insicuri o in violazione del diritto d’autore, dai Reparti del Comando Provinciale felsineo (Nucleo PT, I e II Gruppo di Bologna, Compagnia di Imola, Tenenze di Molinella e Vergato) nell’operazione di servizio “Original 2015”, che ha interessato la città di Bologna e vari centri della provincia, in particolare Imola, San Lazzaro di Savena, Porretta Terme, Castel San Pietro, Castel Maggiore, Medicina, Casalecchio di Reno e Sasso Marconi.
I controlli sono stati effettuati presso esercizi commerciali, al dettaglio o all’ingrosso, ambulanti nonché copisterie operanti nelle adiacenze della sede universitaria.
Sono stati rinvenuti in alcuni casi capi di abbigliamento contraffatti, in altri prodotti realizzati in violazione al codice del consumo ed alla marchiatura “CE” non conforme ai requisiti imposti dalla normativa nazionale e comunitaria.
Le attività hanno dato luogo al sequestro di oltre 57.000 prodotti contraffatti, irregolari o pericolosi per la salute, quali bigiotteria, abbigliamento, accessori di moda, giocattoli, orologi e materiale elettronico.
Alcuni capi di abbigliamento sequestrati erano contraddistinti da cartellini con l’indicazione Made in Italy mentre provenivano ed erano stati realizzati in Paesi Asiatici. Per nascondere la reale origine, in alcuni casi erano state
parzialmente tagliate le relative targhette interne, in altri vi era quella Made in China.
Buona parte dei sequestri sono stati effettuati nei confronti di soggetti di nazionalità cinese o italiana. In talune circostanze, le attività sono proseguite in altre regioni, in Toscana e nel Lazio, presso laboratori di produzione o magazzini di stoccaggio delle merci.
Sono stati altresì segnalati 9 commercianti alla locale Camera di Commercio per l’irrogazione delle previste sanzioni amministrative.
Le operazioni di servizio hanno riguardato anche varie copisterie ed hanno consentito di rilevare e sequestrare quasi 13.000 files di testi universitari digitalizzati, utilizzabili per la stampa e la rivendita a studenti, e 118 testi universitari fotocopiati, riprodotti in violazione alle norme sul diritto d’autore.
L’attività nel settore, che si continuerà ad espletare a tutela delle imprese oneste e dei consumatori, trarrà senz’altro beneficio dalle misure previste con il protocollo d’intesa anticontraffazione della Prefettura di Bologna che sarà siglato da vari attori istituzionali ed associazioni di categoria il 23 aprile p.v. presso il medesimo Ufficio Territoriale del Governo.
Ciò in occasione della presentazione della piattaforma telematica “plurifunzionale” S.I.A.C. (Sistema Informativo Anticontraffazione), gestita a livello nazionale dalla Guardia di Finanza, composta da diversi applicativi che assolvono le funzioni di informazione per i consumatori, di cooperazione tra gli organi con competenze in materia, in particolare tra le Forze di Polizia e tra queste e le Polizie Municipali, e di collaborazione tra le componenti
istituzionali e le aziende.
Nello specifico, ai fini operativi, il S.I.A.C. consente di effettuare approfondite analisi per prodotto e marchio, geo-localizzare le illecite fenomenologie, ricostruire la filiera del falso, monitorare il trend della contraffazione in ambito locale e nazionale.