E’ emerso un interesse forte e condiviso, da parte delle delegazioni diplomatiche di 25 Paesi dell’Africa riunite stamattina in Sala del Tricolore, a realizzare quanto proposto dal sindaco Luca Vecchi: “Fare di Reggio Emilia – ha detto il primo cittadino – un punto di riferimento permanente dell’Africa in Italia, rendendo la città sede di una Commissione paritetica, a cui prendano parte rappresentanze del Corpo diplomatico africano in Italia, al fine di verificare periodicamente (incontri annuali o biennali, ndr) lo stato delle relazioni, a cominciare da quelle economiche e politiche, con l’Africa, con i suoi singoli Paesi e soprattutto con il continente nella sua unitarietà”.
“Per Reggio Emilia, che è una città con una forte proiezione internazionale e una spiccata attenzione al dialogo interculturale e interreligioso – ha aggiunto il sindaco Vecchi – questi incontri possono essere una rilevante opportunità di confronto, di progettazione comune e di scambio culturale, sociale e commerciale, a partire dalle competenze distintive del territorio”.
All’incontro internazionale è intervenuto il professor Romano Prodi, quale presidente della Fondazione per la collaborazione tra i Popoli, che fra l’altro ha sottolineato: “L’Africa è soggetta a una frammentazione complicata, che si traduce anche in conflittualità, al suo interno e nei rapporti con l’esterno. Una iniziativa che unisce, un lavoro collettivo come quello proposto dal sindaco, è quindi di estrema utilità, sia per l’economia, sia per la politica. Ben vengano incontri che non siano solo di conoscenza reciproca, e che coinvolgano anche gli operatori economici”. Per il presidente Prodi, è altresì importante, proprio per contribuire a superare la frammentarietà dei rapporti, che l’approccio all’Africa sia “nell’ottica di un processo di cooperazione a livello continentale, non nazionale, per poter essere più fruttuoso”.
L’incontro in Sala del Tricolore è avvenuto nell’ambito del primo incontro-visita fuori Roma del Corpo diplomatico africano in Italia: per questa iniziativa, è stata scelta Reggio Emilia, a testimonianza della particolare relazione, sin dagli anni Sessanta del secolo scorso, della città emiliana con l’Africa. Una relazione ulteriormente consolidata dagli scambi internazionali generati dal Expo 2015.
I 25 Paesi rappresentati da ambasciatori e altri diplomatici, nella storica Sala civica di Reggio, erano: Algeria, Angola, Burkina Faso, Camerun, Capo Verde, Congo, Eritrea, Etiopia, Gabon, Guinea, Guinea Equatoriale, Mauritania, Mozambico, Nigeria, Somalia, Sudafrica, Sudan, Uganda, Zambia, Zimbabwe, Costa d’Avorio, Kenya, Liberia, Sud Sudan e Marocco.
Al seminario, insieme con l’assessore alla Città internazionale del Comune di Reggio Emilia Serena Foracchia, erano presenti Stefano Landi presidente della Camera di commercio di Reggio Emilia, il decano del Corpo diplomatico africano in Italia Kamara Dekamo Mamadou, Raffaele De Lutio del ministero per gli Affari esteri italiano, Paolo Sannella presidente del Centro di relazioni con l’Africa e portavoce del progetto Reggio chiama Africa, Franco Mazza presidente della Fondazione solidarietà reggiana. Nel pomeriggio, dopo la visita al Centro internazionale dell’infanzia Loris Malaguzzi con la presidente dell’Istituzione Scuole e Nidi d’infanzia Claudia Giudici, le delegazioni africane hanno visitato il Tecnopolo di Reggio Emilia, dove sono stati loro presentati il progetto Reggio Emilia per Expo 2015 e le opportunità che il territorio offre nei settori Agricoltura, Alimentazione e Ambiente da parte dello stesso assessore Foracchia, da Sergio Ferrari prorettore dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, Aimone Storchi per la fondazione Reggio Emilia Innovazione, Giuseppe Veneri presidente di Crpa e alcuni rappresentanti del mondo economico.
Di seguito, alcuni passaggi degli interventi in Sala del Tricolore
LUCA VECCHI – “Questa giornata rappresenta un importante passo in avanti nelle relazioni internazionali tra Reggio Emilia e l’Africa, relazioni che hanno radici lontane, negli anni Sessanta grazie all’opera di Renzo Bonazzi e Giuseppe Soncini” ha affermato il sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi. “Un rapporto avviato tempo fa, che ha trovato il suo significato più profondo nelle parole ‘collaborazione’ e ‘solidarietà’ e che è arrivato ai giorni nostri con l’aggiunta della parola ‘cittadinanza’: in questi anni Reggio Emilia è stata capace di facilitare processi di convivenza, tanto che anche l’Unione europea ha riconosciuto un ruolo di riferimento alla nostra città, scegliendola quale città italiana del Dialogo interculturale. Un dialogo interculturale, a cui si affianca quello di dialogo interreligioso”.
Sul piano economico, il sindaco ha sottolineato che “oggi Reggio Emilia ha un tasso di occupazione molto alto nonostante la crisi, grazie a un forte insediamento produttivo, legato ad alcuni settori specifici, che possiamo definire ‘della Tripla A’, cioè Ambiente, Agricoltura, Alimentazione, e in particolare a realtà produttive con forti contenuti progettuali e di innovazione, come ad esempio la Meccanica e la Meccatronica. Questa terra è definita Motor Valley, ma anche Food Valley. Nel nostro territorio, caratterizzato da una importantissima presenza di imrpese cooperative, questi settori hanno trovato un equilibrio che permette di generare Pil e che consente di presentare al mondo aziende di grande valore, capaci di affacciarsi su scenari internazionali”.
Vecchi ha quindi presentato Reggio Emilia come “una città che ha saputo investire sulla centralità delle persone, sulla loro dignità e sui diritti, dove si è consolidata una profonda e strutturata rete di servizi alla persona, sociali ed educativi. In questo modo Reggio è diventata una città a forte proiezione internazionale, una città contemporanea, dinamica e innovativa”.
“In questo contesto – ha concluso il sindaco Vecchi – l’incontro di oggi rappresenta un punto di partenza per costruire insieme un nuovo progetto, in cui Reggio Emilia sia punto di riferimento e nel quale la relazione con l’Africa possa trovare ragioni nuove, legate anche allo sviluppo economico e al rapporto con le nostre imprese. Per questo propongo di costituire una Commissione paritetica, in cui sia presente l’Amministrazione comunale, il Corpo diplomatico africano e il ministero degli Esteri, in grado di studiare nuove forme di collaborazione. Una Commissione che si incontri periodicamente, ogni anno o biennalmente, qui a Reggio Emilia già a partire dal 2016 per fare il punto sulle relazioni tra il nostro Paese e l’Africa”.
ROMANO PRODI – “Se è ancora azzardato parlare di un rinascimento dell’Africa, perché la povertà è ancora dominante, è però evidente un nuovo fermento nel continente africano, da una decina d’anni a questa parte”, ha detto Romano Prodi, che ha approfondito le diverse tematiche del continente africano, fra l’altro quale presidente del Gruppo di lavoro Onu-Unione africana sulle missioni di peacekeeping in Africa.
“Anche se siamo ancora agli inizi, in Africa siamo di fronte a una ripresa economica significativa e inaspettata, che sta dando energia al continente e sulla quale dobbiamo investire – ha proseguito Prodi – A oggi la situazione interna è ancora frammentata e l’unità africana è un esito ancor lento da perseguire, sia nei rapporti politici che in quelli economici. L’idea di avere insieme qui riuniti gli ambasciatori di tanti Paesi africani, in un momento in cui si fa il punto sui rapporti tra il nostro Paese e l’Africa, e si radunano imprenditori interessati ad investire nel continente, è a mio avviso di estrema utilità per i nostri rapporti sia politici che economici. Ritengo che l’idea di creare un punto di riferimento, che non sia a livello di singolo Paese, ma guardi a un’ottica più globale sull’Africa, è estremamente utile e importante. Questo lavoro collettivo può rappresentare uno strumento fondamentale per costruire un futuro comune ed è utile per il dialogo, elemento sempre più importante”, anche in tema anche di immigrazione e di contrasto al terrorismo.
STEFANO LANDI – Il presidente della Camera di commercio di Reggio Emilia, Stefano Landi, ha rimarcato le possibilità di sviluppo derivanti dalla collaborazione tra Italia e Africa per le imprese locali: “Quella di oggi è un’occasione importante per rafforzare le relazioni e l’amicizia già esistenti e aprire nuove collaborazioni e scambi economici e culturali. Il sistema imprenditoriale da tempo ha creato una rete di collaborazione con partner africani, come dimostrano le cifre del sistema economico reggiano rispetto all’Africa, riguardo alle importazioni, per 110 milioni di euro, e delle esportazioni, per 355 milioni di euro.
“Le 56.000 imprese che operano nella nostra provincia – ha aggiunto Landi, presentando la realtà economica reggiana – testimoniamo come sia forte e radicata la propensione a investire e creare lavoro, e quindi ricchezza diffusa, su tutto il territorio. Alle spalle di questi successi c’è una lunga tradizione di lavoro, ma soprattutto una buona propensione alla ricerca e agli scambi internazionali. Questi fattori si sono tradotti in un’apertura al mondo che non riguarda solo l’economia e che vede i nostri imprenditori tra i partner più affidabili con cui avviare occasioni di confronto costanti. Questa vocazione alla collaborazione e la nostra capacità di ascolto possono aiutarci a costruire anche nelle relazioni verso l’Africa qualcosa di solido e importante, in grado di avere delle buone ricadute per tutti”.
KAMARA DEKAMO MAMADOU – “L’Africa è oggi un continente aperto al futuro”, ha detto Kamara Dekamo Mamadou, decano del Corpo diplomatico africano in Italia e ambasciatore del Congo in Italia. “Tra qualche anno – ha aggiunto – il nostro continente arriverà al miliardo di abitanti, con una popolazione giovane e con molte competenze in diversi ambiti. In quest’ottica, la proposta del sindaco Vecchi di una Commissione paritetica sulle relazione e la cooperazione italo-africane è una pista molto interessante, che dobbiamo sostenere e incoraggiare per far nascere occasioni di reciproca collaborazione e crescita. In Africa c’è una rilevante presenza cinese, ma in Africa vi è spazio per tutti, compresi certo gli investimenti e le imprese occidentali”.
L’ambasciatore Mamadou ha concluso il suo intervento complimentandosi “per il coraggio di questa iniziativa e per il modo in cui l’ambasciatore Sannella e il presidente Prodi hanno rappresentato l’Africa in Italia”.
RAFFAELE DE LUTIO – Per Raffaele De Lutio del ministero per gli Affari esteri italiano, “la proposta del sindaco Vecchi si ricollega all’approccio della Farnesina rispetto all’Africa, negli ultimi due anni. C’è la necessità di rinnovare i rapporti intrapresi nel passato: oggi l’Africa è il continente con la maggiore crescita economica, da cui nascono nuove idee. E’ una realtà che ha iniziato a investire fra l’altro nell’ambito della cultura, dove si stanno affermando la moda e il design. In questo quadro la forza dell’Italia è rappresentata dalla sua piccola e media impresa, che rappresenta il modello che più facilmente può entrare in contatto con la realtà del continente”.
“Come ministero degli Esteri – ha aggiunto De Lutio – stiamo cercando di superare il livello di mera cooperazione e assistenza, sviluppando una collaborazione paritaria e di reciproca convenienza, pur mantenendo valido l’elemento solidaristico”.
PAOLO SANNELLA – Per Paolo Sannella presidente del Centro di relazioni con l’Africa e portavoce del progetto Reggio chiama Africa, “l’Africa è una realtà in movimento, che ci spinge a declinare in modo diverso la parola solidarietà intesa non tanto come assistenza, ma come partenariato, collaborazione, scambi economici, lavoro. Questo è il punto più importante da cui partire. Gli ambasciatori sanno che riuscire a promuovere nel concreto iniziative di collaborazione e investimenti per joint venture richiede contatti diretti capaci di produrre idee e progetti concreti. L’iniziativa di Reggio vuole contribuire a dare risposta a questa necessità, mediante la costruzione di rapporti tra le due realtà, in modo da far scaturire un serrato programma di lavoro, faccia incontrare domanda e offerta”.
FRANCO MAZZA – “Oggi siamo qui in Sala Tricolore per vivere il sogno di un fortemente auspicato incontro tra due mondi tanto diversi tra loro – ha detto Franco Mazza presidente della Fondazione solidarietà reggiana – Noi tutti ci auguriamo che possano nascere occasioni di reciproca collaborazione e crescita e come Fondazione solidarietà reggiana ci mettiamo a disposizione per facilitare tutte le occasioni di incontro che si profileranno”.
L’iniziativa di incontro fra Reggio Emilia e l’Africa è stata promossa da Comune di Reggio Emilia, Fondazione Solidarietà Reggiana, Società geografica italiana con la collaborazione del Comitato promotore di Reggio Emilia per Expo 2015 e del Tavolo Reggio Africa.