Mentre proseguono le due mostre, Dal Baltico all’Emilia. Il Dna dei Partecipanti di San Giovanni in Persiceto rivela tracce di antiche migrazioni germaniche – nell’androne e nella Sala del Consiglio del Municipio di San Giovanni in Persiceto – e Segni sulle terre. Confini di Pianura tra Modena e Bologna – nella Chiesa di Sant’Apollinare – e il ciclo di conferenze, la Giunta del Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, ha concesso il patrocinio alla seconda edizione del Progetto triennale “Il confine che non c’è. Bolognesi – Modenesi uniti nella terra di mezzo” intitolata appunto Bizantini e Longobardi tra Bologna e Modena. Culture e territori in una secolare tradizione (dal secolo VI al 1859).
La Giunta ha inoltre deliberato di riconoscere due crediti formativi agli studenti del Dipartimento che parteciperanno ad almeno tre conferenze del secondo ciclo e che produrranno una breve relazione. Il professore Giovanni Vittorio Signorotto è stato nominato referente dell’iniziativa.
Siamo molto contenti di questo accordo raggiunto con l’Università di Modena e Reggio Emilia – dichiara Patrizia Cremonini, direttore dell’Archivio di Stato di Modena – Questo ci aiuterà a dialogare anche con un pubblico giovane interessato alle tematiche che proponiamo che coinvolgono sempre diversi territori, al di fuori della provincia di Modena.